Cronaca locale

Tra gli scaffali delle meraviglie anche gli appunti di D’Annunzio

LA MOSTRA DEL LIBRO ANTICO Al Museo della Permanente. Da venerdì a domenica l’appuntamento più atteso dai bibliofili Tra le «chicche» in vendita, manoscritti autografi di Nievo e Borges

Tra gli scaffali delle meraviglie anche gli appunti di D’Annunzio

Un taccuino personale scritto a mano da Gabriele D'Annunzio, con appunti sparsi, disegni e sagaci biografie di artisti e personaggi famosi. Due lettere autografe di Umberto Boccioni, scritte nel giugno 1913 e nel novembre 1915 e indirizzate all'amica, confidente e forse amante Fanna Cragnolini, della quale l'artista eseguirà il ritratto. E ancora il manoscritto autografo di Ippolito Nievo «Pindaro Pulcinella - Commedia in tre atti»; o quello di Jorge Luis Borges «Pierre Menard, autor del Quijote» del 1939. Sono alcune delle «chicche» della ventitreesima Mostra del Libro Antico, la più grande e prestigiosa rassegna europea per bibliofili e collezionisti, ideata e promossa da Marcello Dell'Utri e organizzata con cura e maestria dalla Biblioteca di Via Senato di Milano.
Per capire la portata dell'evento, basterà recarsi questo finesettimana (da venerdì a domenica, tra le 11 e le 19) negli spazi della Permanente di via Turati: sarete accolti da una festosa atmosfera di intellettuali, scrittori, ricchi collezionisti (ma anche semplici curiosi) ed espositori da ogni parte d'Europa che vi daranno il benvenuto in questo fantasmagorico Paradiso della Carta, fra prime edizioni e codici miniati, manoscritti e libri d'artista, volumi belli da vedere e da sfogliare che hanno a loro modo costruito, narrato o documentato la storia della letteratura, delle arti e della scienza.
Qualche anticipazione? Una prima edizione del 1865 dei «Promessi Sposi» presentata dalla Libreria Goriziana; e dello stesso espositore, il «Commentario sopra il libro dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria» redatto da Voltaire nel 1767. E ancora, uno dei primi esemplari italiani, stampato su carta azzurra, del poema mitologico «De raptu Proserpinae» di Claudiano; o un'antica edizione di «The Tragedie of Hamlet Prince of Denmarke» di Shakespeare in lingua originale, presentata dalla libreria Tusculum di Londra.
Ma il piatto forte di questa edizione sarà, come anticipato, il taccuino manoscritto di Gabriele d'Annunzio proposto da Il Pensatoio di Como, appartenuto al poeta nel periodo in cui risiedeva alla Capponcina, in Toscana. La prima parte è compilata da mano femminile e firmata con lo pseudonimo «Silvanea» (con tutta probabilità si tratta della Mancini Giorgi, donna con la quale il Vate ebbe un lungo trascorso). La seconda è interamente manoscritta da D'Annunzio e raccoglie annotazioni e appunti sparsi, presi fra la fine dell'Ottocento e il 1903 su artisti, scrittori e filosofi, poi utilizzati per la stesura delle sue opere. Fra questi, spiccano le acute biografie di Nietzsche, del pittore e xilografo giapponese Katsushika Hokusai, e del poeta e autore teatrale belga Maurice Maeterlinck, quest'ultima corredata da un delizioso disegno a mano del Vate. La stessa libreria propone un paio di rarità che i nostri lettori non possono lasciarsi sfuggire: il raro scatto del 1938 autografato da Himmler che ritrae Hitler, Mussolini e Goebbels in occasione della visita del Führer in Italia, e la rivista di cultura militare della Milizia Universitaria con dedica e firma di Benito Mussolini. Dalla letteratura si approda all'arte grafica, con preziose pergamene, stampe antiche, carte geografiche di pregio, miniature e incisioni originali. Come la Bibbia manoscritta e miniata del XIII secolo proposta da Il Cartiglio di Torino; il «Libro D'Ore all'uso di Roma» stampato a Parigi nel 1460, decorato con dodici grandi miniature e lettere istoriate (Studio Bibliografico Giuseppe Solmi); o la serie completa delle «Idee pittoresche sopra la fuga in Egitto» del 1753 del Tiepolo (Stampe Antiche Buzzanca).

Ma anche la seconda edizione di «Los proverbios», pregiata serie di incisioni di Francisco Goya y Luciendes presentata dalla Libreria Castro e Silva di Lisbona; e sempre del grande pittore spagnolo è «Los Desastres de la Guerra», prima edizione (esposta dalla Gonnelli Casa d'Aste di Firenze) di uno dei capolavori di Goya: 80 tavole che raffigurano gli orrori della guerra d'indipendenza spagnola.

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