Cronaca locale

Scatta una stretta (forse) sul suk di piazzale Cuoco

Tetto di 20 euro alla merce esposta sui banchi Sequestrati prodotti edili per mezzo milione

Chiara Campo

Diecimila utensili e strumenti professionali per l'edilizia venduti sulle bancarelle di piazzale Cuoco, viale Puglie e piazza Tirana. Li hanno sequestrati i vigili in diversi blitz negli ultimi fine settimana, il valore di vendita sul posto ammontava a mezzo milione di euro, quello reale è di almeno tre volte tanto. Merce da 3-4mila euro al pezzo, rubata dai furgoni di artigiani o nei supermercati e smerciata nei mercati delle pulci a 200 o 300 euro. I mercatini del libero-scambio, sono stati autorizzati con questa finalità dal Comune sulle aree pubbliche, ma specialmente quello di piazzale Cuoco è finito negli anni al centro delle polemiche per essere un suk a cielo aperto. Durante l'estate è stato chiuso, ma lo sgombero è durato solo tre settimane. «Abbiamo contestato i motivi igienici, la vendita di alimenti, ma hanno riottenuto le autorizzazioni» spiega l'assessore Carmela Rozza. Racconta l'esito del maxi-sequestro con il comandante della polizia locale Antonio Barbato e il commissario Brianzoli che ha condotto l'indagine, coordinata dalla Procura e tutt'ora in corso anche in altre regioni. É partita dalla denuncia di un artigiano a cui avevano sottratto un rilevatore di fumi costoso dal furgone. Il furto di attrezzi edili, per idraulici ed elettricisti da rivendere sui banchi dei mercati è il nuovo business dei ricettatori. Si tratta di strumenti professionali per cui vengono rilasciate ricevute collegate al codice fiscale. La persona che stava vendendo il materiale in piazzale Cuoco è stata denunciata dai vigili, non ha potuto mostrare un solo documento di proprietà valido. Il numero delle persone coinvolte e denunciate per ricettazione è salito a 11, sono italiani, marocchini ed egiziani. Il 30% del materiale è stato restituito ai legittimi proprietari grazie ai codici identificativi, il Comune ha invitato chi avese subito un furto del genere a inviare una mail all'indirizzo dc.polizialocale@comune.milano.it. Ma ora la Rozza ritiene che il problema vada sradicato alla base. «Stiamo pensando di rivedere la delibera che istituisce i mercati del baratto, perché la possibilità di vendere merce fino a 300 euro lascia maglie troppo larghe, la cifra massima deve scendere a 20-30 euro - afferma . E per debellare il racket va estesa la responsabilità penale anche ai gestori dei mercatini. Studiamo a fondi il modo per evitare ricorsi».

L«a chiusura di piazzale Cuoco «è stata una farsa elettorale - sostiene la consigliera di Forza Italia Silvia Sardone -. Mi chiedo se ora pensano che imporre un tetto di incasso minimo per i prodotti venduti possa stroncare davvero il commercio di merce rubata.

È il solito modo di agire della sinistra, incapace di combattere seriamente l'illegalità, di fronte alle giuste lamentele dei cittadini risponde con le prese in giro».

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