Cronaca locale

Scervino, lo stilista dal gusto «Retrò Futuristico»

Il creativo fiorentino fa «sfilare» la sua nuova collezione: abiti da sera in gazar od organza

Katia Noventa

Ermanno Scervino, eccelso stilista fiorentino, è davvero amato a Milano dove riscuote un successo personale senza misura. Ad applaudirlo tanti volti noti, donne di spettacolo che lui regolarmente veste per i loro appuntamenti importanti. Anche per questo suo defilè la sala era strapiena e, al termine, gli applausi sono stati scroscianti. Bellissima la collezione che ha intitolato «Retrò Futuristico». «Il passato è informazione, un principio mai nostalgico dal quale costruire capi volutamente futuristici che partono da un'ispirazione retrò», ha raccontato Scervino.

Trench e cappotti in pelle double, lavorata come morbida seta, laminati e sfoderati. Giacche sartoriali dai volumi over, maschili. L'accostamento di colori e materiali contrastanti segna un'ispirazione rock. Pizzi, rouches e lavorazioni per un daywear total white di mini abiti e iconiche sottovesti. Stampe grafiche bianche e nere per abiti in crêpe de Chine e piumini over. Tessuti jacquard oro sovratinti per abiti, giacche e pantaloni. Canvas, macramè e maglieria effetto bagnato. Rouches all'uncinetto delineano la silhouette degli abiti da sera in gazar o organza, stretti da cinture che segnano il punto vita. Cinture di cristalli e specchi, gomma spalmata, canvas o pelle taglio a vivo. Cuissard chiusi da piercing, sandali squadrati o mocassini mannish. I codici stilistici si fanno fluidi e intercambiabili. Ad accompagnare la donna in passerella è infatti un uomo che ne condivide l'estetica e declina il total white in trench e giacche sartoriali, maglie glassate e completi in broccato sovratinto. Mondi, stili e ispirazioni diverse che si fondono e armonizzano nella sartorialità di Ermanno Scervino. Sopra ogni cosa si vede l'alto artigianato, un'eccellenza italiana che si ritrova anche nei gioielli futuro Remoto disegnati da Gianni De Benedittis. Cedendo alla tentazione infantile di rompere oggetti della realtà, forse per vedere come sono fatti dentro, vive il desiderio innato della scoperta in una prima esperienza di conoscenza. Nel divertissement dell'arte orafa di De Benedittis, parti di questi oggetti di alta tecnologia si assemblano o si sovrappongono, in un rapporto di sorprendente complementarità, ad elementi naturali, spesso animali, dei quali rappresentano la loro evoluzione.

Tutto parte dalla meccanica, come si può vedere in Monkey/earrings dove, a una vite e a un bullone con piccoli rubini è appesa una scimmia. E da antichissime cavità sotterranee affiora il serpente che sembra evolversi e divenire un treno veloce, entrambi nell'epurato Snake/choker, a rappresentare origine e progresso. Arrivano pure i cingoli di un carro armato in Turtle/ring, pendant ed earrings; le giraffe in tank/ring e Scraper/pendant, bangle e choker.

Ci sono il moderno delfino Submarine/ring, in lucido argento brunito e il bellissimo Triton/bangle, un tritone impreziosito da diamanti neri e smeraldi, ancorato al suo avveniristico corno di conchiglia con il cui suono è pronto a placare le tempeste.

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