Cronaca locale

Scintille sul confronto Rai Ma domani primo duello

L'uomo del centrodestra contesta la «strana convocazione» E si scalda per il match con Sala sul palco del teatro Parenti

«Negli Stati Uniti i confronti si concordano, non si decide come e quando si fa e si convoca una candidato così, facendo un accordo tra la Rai e Beppe Sala». Stefano Parisi ricostruisce perchè ha detto no al confronto tra i nove in campo per il dopo Pisapia al forum di Assago. La richiesta di essere presenti mezz'ora prima dell'inizio è suonata quasi come una convocazione al candidato del centrodestra, che chiede da tre mesi un match con lo sfidante del Pd, ma non ha mai detto di essere disponibile per la data programmata da RaiNews, la rete che avrebbe mandato in onda lo show politico sullo stile di X-Factor con 13mila supporter dei vari schieramenti ad assistere. «Capisco che la Rai è molto legata al premier Renzi, e che Renzi sostenga Sala - la frecciata di Parisi - ma in una democrazia normale si concordano i confronti, non si convocano i candidati. Io quel giorno non posso, Sala si è sempre rifiutato poi all'improvviso mi arriva una mail dalla Rai, è strano». Nè, votando a Milano, sarebbe piaciuta a mr Chili l'idea di organizzare il confronto ad Assago. RaiNews avrebbe rilanciato con un dibattito in studio, un centinaio di spettatori in studio e magari collegamento con due piazze, ma ora sarebbe Sala a nicchiare, visto che sono gi convocate due tribune politiche con i candidati in campo. Si vedrà. Per ora la certezza è che domani Sala e Parisi saranno protagonisti del primo vero faccia a faccia, alle 17 al teatro Franco Parenti: saranno intervistati dal direttore del Foglio Claudio Cerasa. La sondaggista Alessandra Ghisleri ha confermato ieri che per ora «sono molto vicini, ma Parisi è aiutato dalla presenza del M5S e da tanti altri candidati». Due giorni fa il Tar ha bocciato il ricorso del Movimento 5 Stelle per l'incandidabilità di mr Expo, il candidato Gianluca Corrado ieri non escludeva di rivolgersi al Consiglio di Stato («abbiamo una riunione questa sera e decideremo» avvisava ieri). «Io ho sempre detto che Giuseppe Sala è candidabile, sono interessato al fatto che la gente voti per me, non che lui inciampi - ha premesso Parisi ieri, ma ha riconosciuto che il Tar «ha lasciato un'area di incertezza, perchè non si sa se Sala è eleggibile». Il Tar, è anche la linea di Corrado, «non è entrato nel merito della vicenda, ha detto semplicemente che non si deve valutare prima ma si deve valutare dopo - ha spiegato - quindi la questione inerente la legittimità o meno delle dimissioni di Sala dalla società Expo rimane». In sostanza il Tar «ha confermato la legge e ha detto che non si può decidere prima, adesso si fanno le elezioni poi se Sala non potrà assumere il ruolo, si deciderà».

Il candidato del centrodestra a «Mix24» condotto da Giovanni Minoli ha assicurato che in caso di vittoria l'ex sindaco Gabriele Albertini «sarà in giunta e avrà un ruolo importante». E ha provato a stanare Sala su una promessa della campagna per le primarie che fu contestata da buona parte della sinistra, e non compare infatti nel suo programma elettorale. «Credo - sostiene Parisi - che il carcere di San Vittore debba essere spostato da Milano. Su questo sono d'accordo con Sala».

ChiCa

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