Cronaca locale

Scola: «Milano deve diventare città delle genti per i migranti»

«Per essere all'altezza della sua storia, questa Festa delle genti deve trasformarsi nella Milano delle genti. Così si fa la nuova Milano e la città, in questo, ha una grande responsabilità». Questo l'appello che l'Arcivescovo cardinale Angelo Scola nella solennità di Pentecoste, durante la Festa delle Genti diocesana, celebrata nella parrocchia della Beata Vergine Addolorata in San Siro, uno dei quartieri di Milano (tra via Paravia e via Zamagni) con la maggiore presenza di migranti: il 50% è di origine straniera. La giornata si è aperta con il corteo verso la chiesa composto da centinaia di bambini dei diversi gruppi nazionali che compongono la popolazione delle parrocchie della zona. Poi la Messa in cui sono state molteplici i gruppi etnici protagonisti e le lingue utilizzate: oltre all'italiano coreano, eritreo e altre lingue africane, spagnolo, francese, inglese, rumeno, tagallo, cinese, polacco, portoghese, giapponese. Il cardinale Scola nella sua omelia ha spiegato il significato della Pentecoste «che contiene l'espressione dello spirito di Gesù risorto capace di costruire, da tanti popoli e culture e lingue, la grande famiglia umana. Lo Spirito vince ogni divisione e confusione e ci fa tutti figli dell'unico Padre. Creando l'unità dei diversi nella storia la Pentecoste è l'alternativa a Babele». E non dimentica l'Arcivescovo anche «i milanesi di sempre che hanno visto cambiare troppo velocemente il volto della città. Per essere all'altezza della sua storia, questa Festa delle genti - suggerisce Scola - deve trasformarsi nella Milano delle genti.

Invochiamo lo Spirito per edificare tutto ciò, con una costruzione che devcoinvolgere le tante presenze : i musulmani, chi proviene dall'Est ed è ortodosso, le religioni orientali. Ognuno deve concorrere al benedi tutta comunità»

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