Elezioni Comunali 2017

La scommessa di Berlusconi sul patto con i civici

Soffia forte il vento dei moderati che grazie al patto con le liste civiche conquistano Como, Monza, Sesto, Lodi e tanti Comuni. E ora via alla campagna per le Regionali

La scommessa di Berlusconi sul patto con i civici

Non sempre la politica è una scienza esatta. Ma non bisogna approfittarne. E così se alcuni sindaci si trasformano in un`agenzia immobiliare per i clandestini extracomunitari mentre le famiglie italiane non riescono nemmeno a entrare nelle graduatorie delle case popolari, poi magari qualcosa succede. Se un posto come Sesto San Giovanni si trasforma in una calamita per gli estremisti (e magari i terroristi) islamici e il primo cittadino appoggiato da Pd e compagni si preoccupa solo di costruire una moschea invece delle barricate, può capitare che l`ormai ex Stalingrado d`Italia finisca (per la prima volta nella storia dell`Italia repubblicana) in mano a un giovane come Roberto Di Stefano che promette di preoccuparsi più dei cittadini che dell`accoglienza degli immigrati e delle beghe della sinistra. A Como a convincere è la ricetta di un ottimo candidato del centrodestra come Mario Landriscina, mentre bocciata è l`amministrazione di centrosinistra a Monza che a Scanagatti preferisce un politico di lungo corso come Dario Allevi. E poi ci sono la sorpresa del leghista Gianbattista Fratus a Legnano che doppia quella più annunciata di Sara Casanova a Lodi. Un`onda azzurra, verde (e tricolore dei Fratelli d`Italia) che ha travolto la Lombardia riprendendosi quella regione dove il Pd fino alla vigilia si vantava di avere il controllo delle amministrazioni. Un segnale forte e chiaro se è vero che proprio da queste parti di solito si annunciano i cambiamenti e si scopre dove tira il vento nuovo. A una prima analisi non c'è dubbio che a vincere sia stato il modello del centrodestra unito ma soprattutto la novità, dettata da un'ancora una volta vincente Silvio Berlusconi, che ha stretto un patto di ferro con le liste civiche che sono state determinanti in questa vittoria. Un buon viatico per la lunga campagna elettorale che ora comincerà per lo ormai imminenti elezioni politiche e per le regionali in calendario per la Lombardia nella prossima primavera. Fondamnetali anche una grande concordia tra i partiti del centrodestra e l'aver scelto molti candidati nuovi e soprattutto credibili. Niente a che vedere con le faide che stanno dilaniando una sinistra ormai balcanizzata. E non c'è dubbio che gli elettori abbiano voluto bocciare il governo Gentiloni che era nato per fare la legge elettorale e invece non solo non è (come prevedibile) riuscito a farla, ma ha avuto l'arroganza di mettere mano a una riforma epocale come lo ius soli per dare la cittadinanza italiana a chiunque nasca sulla nostra terra. Così come il salvataggio con denaro pubblico delle banche venete che costerà ai contribuenti 5 miliardi di euro.

A chiudere fa piacere dar conto dell'onestà dell'assessore pd Pierfrancesco Majorino. «Non è un voto locale. È una botta nazionale. E molto molto forte».

E se lo dice lui.

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