Cronaca locale

Le scommesse del teatro contemporaneo

Per venti giorni al Tieffe Menotti una selezione di proposte delle compagnie emergenti

Marta Calcagno Baldini

Ecco un teatro che ha deciso di scommettere sulle giovani compagnie italiane per «acchiappare un nuovo pubblico». Usa proprio tale espressione Emilio Russo, direttore artistico del Teatro Menotti presentando ieri la prima edizione di «Contemporanea2017», il nuovo appuntamento dedicato a favorire il ricambio generazionale «che nel teatro italiano oggi tarda colpevolmente a realizzarsi» dice ancora Russo. E così dal 3 al 26 marzo si alterneranno sul palco in via Ciro Menotti, 5 spettacoli realizzati con Tieffe, ovvero l'area del Menotti che si occupa delle nuove produzioni: «Mischieremo i linguaggi e le arti per affrontare argomenti attuali in modo moderno e coinvolgente». Temi attuali e argomenti nuovi o riletti: «The hard way to understand each other», con cui il 3 marzo si apre la rassegna, è lo spettacolo della compagnia Teatro Presente che riflette sul tema dei rapporti interpersonali attraverso una partitura musicale e i gesti. Le parole spariscono per i sette attori della compagnia Teatro Presente scelti da Cesar Brie nel 2012 che ora si staccano dal regista argentino e continuano in modo indipendente la propria analisi del mondo attraverso il teatro. Anche il secondo spettacolo in programma ha un nome straniero: «PhoebusKartell»: in prima nazionale, di Servomuto/Teatro, è un lavoro che vuole raccontare la storia della nascita del primo cartello economico su scala globale: nel dicembre del 1924 i principali produttori di lampadine elettriche si riuniscono segretamente a Ginevra per spartirsi il controllo della produzione. In quell'occasione stabiliscono di ridurre la vita utile delle lampadine da 2500 a 1000 ore per garantirsi un continuo e frequente bisogno di acquistarne di nuove. C'è anche qualcuno che si rifà al classico, come la compagnia Oyes che dal 7 al 12 marzo è in scena con «Vania», dallo «Zio Vanja» di Cechov: si racconta qui l'immobilismo a cui molti trentenni di oggi si rassegnano, la paura e il senso di vuoto di una generazione che ha difficoltà a credere nei sogni. Disperazione sì, ma anche con un po' d'ironia secondo il Teatro dei Gordi, in scena dal 14 al 19 marzo con «Sulla morte senza esagerare», un omaggio alla poetessa polacca Wislawa Szymborska al tema della morte in chiave divertente attraverso anche l'uso delle maschere.

Chiude la rassegna la compagnia Odemà, dal 21 al 26 marzo in scena con «Piombo», spettacolo su gli anni '70 in quello che gli stessi attori definiscono «un musical d'autore».

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