Cronaca locale

Sconti e offerte: il fitness aggira la crisi

SPORT E BENESSERE La forma fisica fa i conti col portafoglio. Effetto Monti anche sulle palestre. Per non perdere clienti c’è chi taglia i prezzi, chi offre il ticket e chi si inventa nuovi corsi

Sconti e offerte: il fitness aggira la crisi

La crisi investe anche il pianeta del fitness, ultima roccaforte nell'ambito dei servizi. Il benessere a ogni costo, costi quel che costi, oggi anche per i milanesi pare costare troppo. «La flessione c'è stata, ma non è quantificabile - indica Gabriella Ranzi, direttore generale del gruppo Downtown- Skorpion, composto da tre palestre tra le più prestigiose della città, in piazza Diaz, Cavour e corso Vittorio Emanuele - perché chi ha attivato un abbonamento lo termina, ma anziché rinnovarlo subito, come prima, lascia passare un po' di tempo». Il fitness, infatti, non viene ancora percepito in Italia come un servizio di prima necessità, perché manca fin dalla scuola una «cultura dell'attività fisica», un'educazione ai benefici della ginnastica che, come è ormai scientificamente dimostrato, permettono persino di ammalarsi meno e di essere più produttivi. Il concetto, così, non passa nel mondo del lavoro, e neanche alle istituzioni. «Il nostro, invece, è un servizio primario, fa parte della vita delle persone - continua Ranzi - Se c'è preoccupazione, inoltre, la percepiamo subito. In questo momento, lo stato d'animo dei milanesi è altalenante: c'è apprensione, poi a tratti si attenua, dopo ci si irrigidisce di nuovo». E l'Area C quanto ha influito? «Moltissimo - prosegue - Perché tutte e tre le palestre sono al suo interno e l'alta qualità della nostra offerta attira persone anche da fuori, che a volte vengono solo per noi. Il pagamento del ticket, supponiamo per tre, quattro volte alla settimana, equivale così in un anno a quasi metà del costo di un abbonamento annuale».
Dello stesso parere anche Monica, responsabile di un nuovo centro del Get fit, altro gruppo che, con le sue undici palestre distribuite in tutta la città, è tra i più gettonati dai milanesi. «Inaugurato in via Vico il 26 gennaio, è nato con l'area C. Si rivolge così, giocoforza, a tutti quei residenti della zona, che prima affollavano l'altra nostra palestra di via Ravizza, centro divenuto negli anni di gran moda. A oggi, contiamo circa 40mila iscritti in tutte le palestre e il settore, se non in crescita, non può dirsi in decrescita. Superati gli anni d'oro delle iscrizioni in aumento esponenziale, con un apice tra il 2007 e il 2009, il trend è ora in stand by: i clienti prendono tempo prima di rinnovare l'abbonamento». Adducendo quali motivi? «Tra i più vari. Nel dopo Monti, per esempio, rientrando la palestra tra gli indicatori di ricchezza, sono proprio i più abbienti a temere: “Ma se poi arriva un controllo, come posso scaricare?“ mi chiedono». Tra i nuovi trend, un recupero di sobrietà: «Scomparse le esasperazioni nei look, non più uomini super pompati o perizomi di dubbio gusto: benessere sì, ma senza ostentazioni di status» sostiene Monica. Trionfano poi le discipline più divertenti, facili, senza coreografie: «La gente ha necessità di alleggerirsi, non più solo in termini di chili - riprende Ranzi del Downtown - Non vuole pensare. Un corso appena arrivato da noi in anteprima nazionale come "l'Acqua Zumba", per esempio, composto da esercizi in acqua sulle note di ritmi latini, sta già spopolando». Continua comunque incessante la campagna di ogni gruppo per fidelizzare o attrarre nuovi clienti, che arrivano meno di loro spontanea iniziativa. «A fronte di un Comune che si disinteressa del tutto a noi, abbiamo pensato, almeno per quanto riguarda la Congestion, di farcene in parte carico - riprende Ranzi - Al cliente che dimostri di non essere residente e di non lavorare in zona, paghiamo parte del ticket. Poi, modalità agevolate di pagamento in Rid, mensili come una bolletta, prezzi variabili a seconda delle fasce orarie.
La rigidità con questa congiuntura sarebbe davvero dannosa». Puntano invece al green e al passaparola in Get Fit: nel nuovo centro in via Vico, come ampiamente illustrato in un cartello all'ingresso, eliminati 2500 mq di eternit nella copertura della vecchia struttura, 200 mq di pannelli solari, illuminazione con Led a basso consumo. Infine, borse, sconti, offerte di ogni tipo in Fitness First: «Se il settore è in crisi, lo suppongo per le quantità di mail che mi inviano - dice Marco, cliente di uno dei loro centri in piazza Liberty - Un vero bombardamento.

Ma se tra due mesi mi riducono lo stipendio, come ci hanno anticipato nella banca in cui lavoro hai voglia a rinnovare».

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