Cronaca locale

La scoperta di Sala: «Migranti, abbiamo raggiunto il limite»

Perfino il candidato del centrosinistra si arrende Parisi scrive al prefetto: «Vertice sull'emergenza»

Maria Sorbi

Domenica a Milano sono arrivati altri 75 profughi. E, non essendoci più mezzo posto letto disponibile, sono stati portati al Falcon Residence di Pero. Intanto in via Corelli sono state allestite tende per far fronte all'emergenza. La città è full, al collasso.

I 550 posti delle strutture comunali esauriti. E, alla buon'ora, se ne è accorto anche il candidato sindaco Pd Giuseppe Sala: «Milano ha raggiunto il limite» ha denunciato in un'intervista all'Huffington post, per spiegare che «dovremo chiedere al governo una regolamentazione degli arrivi e di rivedere i criteri». «L'anno scorso - ha aggiunto Sala - Milano ha fatto un'opera di accoglienza straordinaria e i segnali ci dicono che quest'anno gli arrivi potrebbero essere ancora maggiori» e quindi «bisogna riflettere sulle reali capacità di accoglienza che abbiamo. Milano è una città generosa ma lo sforzo che ci è stato chiesto è già stato molto alto».

Con l'arrivo dell'estate, gli arrivi di immigrati in città aumenteranno ed è necessario trovare una soluzione seria. Per evitare accampamenti improvvisati per un paio di notti nel sito Expo, nell'ex mercato di viale Umbria o in accampamenti sempre più arrangiati nell'hub di vi Tonale. Per questo il candidato sindaco del centrodestra, Stefano Parisi, ha scritto al prefetto Alessandro Marangoni perché convochi un tavolo con tutti gli aspiranti sindaci e concordi una linea comune per gestire l'allarme profughi. «L'emergenza - scrive Parisi - potrebbe aggravarsi fino a livelli drammatici anche a Milano nelle prossime settimane, proprio in coincidenza con il momento del passaggio di consegne fra l'amministrazione comunale in carica e quella che le succederà. Non è un tema da utilizzare in campagna elettorale, è un grande problema civile che riguarda tutti i milanesi».

Da Mariastella Gelmini, candidata capolista di Forza Italia alle amministrative, arriva una pesante critica al sindaco Giuliano Pisapia e a tutta la sinistra: «La sinistra si accorge soltanto adesso che Milano è al limite. Sorge spontanea una domanda: finora chi ha governato la nostra città? Chi sta governando l'Italia? La responsabilità della gestione della cosa pubblica impone di pensare in primo luogo al bene comune e questo significa dire basta ad un'accoglienza casuale e disordinata».

La Lega alza i toni e dice di essere «pronta alle barricate» per evitare l'arrivo di 500 clandestini a Pero. Ma Giuseppe Sala, di tutta risposta, risfodera il suo cavallo di battaglia contro Parisi, accusandolo di essere ostaggio «degli azionisti leghisti, a cominciare da Matteo Salvini».

Giudica la sua proposta di un tavolo in prefettura una «furbizia elettorale e un po' imbarazzante quando i suoi azionisti leghisti dicono 'gli immigrati non li vogliamo'».

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