Cronaca locale

Se un gioiello del cinema muto "parla" in note

Parte il festival dedicato al genere col film "Assunta Spina". Musiche firmate Spinosa

Se un gioiello del cinema muto "parla" in note

L'arte di «sonorizzare» il cinema muto è di un altro secolo, ma che fascino. Fino agli anni Trenta del Novecento c'era la consuetudine di accompagnare la proiezione del film con musica eseguita dal vivo, solitamente da un pianista o da un organista, più raramente da un'orchestra. Addio a tutto questo, o quasi, con l'avvento del sonoro. Ma c'è comunque chi ha sempre portato avanti il discorso, con la composizione di opere o l'esecuzione di brani o, persino, con «live» di improvvisazioni jazz.

Milano, in questo senso, è da anni foriera di proposte. E, per non smentirsi, al Teatro Dal Verme sabato dalle ore 21 si potrà assistere all'apertura del IX edizione del «Gran festival del cinema muto». Per cominciare la kermesse verrà proiettato il film del 1915 Assunta Spina, un primo passo dell'evento per omaggiare l'attrice Francesca Bertini, che fu diva italiana di quel periodo. Sul palcoscenico saliranno la compositrice Rossella Spinosa - autrice delle musiche che saranno suonate in prima assoluta da lei - e l'Orchestra de I Pomeriggi Musicali diretta dal maestro Alessandro Calcagnile, che si occupa anche di repertori del Ventesimo secolo. Qualche considerazione sulla partitura.

«La musica che accompagnerà la proiezione - dice l'autrice - vuole suggerire il pensiero dei personaggi ma anche la Napoli con il suo patetismo lirico eternamente denso di emozione profonda».

Una forma di spettacolo a suon di musica applicata di qualità e d'arte che, per chi ancora non l'ha fatto, vale la pena (ri)scoprire. Negli anni in città ci sono state diverse proposte fatte da alcuni teatri milanesi. Tra i quali l'Auditorium Verdi, che si è «divertito» e ha divertito il pubblico facendo accompagnare pellicole famose come «Guerre stellari» e «Dracula» dalla sua Orchestra Verdi. Per i più intimisti non sono mancati e non mancano altre opzioni come le sonorizzazioni fatte dai pianisti Francesca Badalini e il jazzista Antonio Zambrini, per dirne alcuni. L'elenco potrebbe continuare. Certamente la compositrice Spinosa è una delle più attive e si dedica a questi repertori anche scrivendo di sana pianta opere per il grande schermo. E non solo.

Per quanti, dopo il concerto di sabato e in attesa degli altri appuntamenti del festival, volessero approfondire in maniera più generale attraverso dotte letture, si segnala un saggio che è considerato una pietra miliare: «Musica per film, storia-estetica-analisi-tipologia» scritto da uno dei più grandi studiosi italiani, il professor Sergio Miceli.

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