Cronaca locale

La seconda vita di BlackKklansman

La partita più impegnativa di BlackKklansman è quella che si giocherà tra meno di sette giorni sul tappeto rosso di Los Angeles dove il film contenderà gli Oscar a una nutrita serie di avversari. Premio speciale della giuria all'ultimo festival di Cannes dove era in concorso per la Palma d'oro e premio del pubblico a Locarno, l'opera di Spike Lee si presenta con le credenziali di sei candidature (film, regia, sceneggiatura non originale, attore non protagonista, montaggio e colonna sonora).

Una raffica di ambizioni per un titolo che indubbiamente è piaciuto al pubblico ovunque sia stato presentato. E ora, per tirare la volata a BlackKklansman si aggiunge anche un nuovo trailer e soprattutto la versione home video targata Universal che consente di colmare la lacuna a chi lo avesse perso. Due ore e un quarto di leggerezza perché il tema dominante del razzismo è trattato fra burla e sorrisi sulle labbra, ispirato al libro dallo stesso titolo (ed. Tre60, pp. 199, euro 16) firmato da Ron Stallworth - interpretato nel film dal figlio di Denzel Washington - che fu il primo poliziotto afroamericano a Colorado Springs.

La versione home video ha varie declinazioni in dvd, blu ray, 4K ultra e digital HD per soddisfare tutti i supporti disponibili. Un solo contenuto extra presenta una carrellata di foto di scena tratte dal film, sul sottofondo della versione integrale di «Mary don't you weep» di Prince che è uno dei brani adottati come colonna sonora in quest'ultima opera di Spike Lee, regista prolifico e attualmente già al lavoro su un nuovo progetto cinematografico che dovrebbe vedere la luce alla fine di quest'anno o nei mesi iniziali del prossimo.

BlackKklansman è la storia del primo agente nero di una città americana ad alto tasso di razzismo. Il tono, apparentemente acceso, è trattato in realtà con un certo disincanto anche se - sotto sotto - si percepisce una sorta di satira verso la società americana attuale. Lo spunto tuttavia è quello di un salato tranello nel quale finisce per cadere il leader della componente più intollerante della collettività di Colorado Springs.

Un modo per riderci sopra senza dimenticare però le sofferenze e i soprusi cui sono state sottoposte larghe fette della popolazione americana nei secoli.

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