Cronaca locale

Dal Sempione al Lambro adesso il parco fa paura

Dopo una certa ora, soprattutto per le donne, sono a rischio Pochi controlli e troppe colonnine Sos fuori uso (dove ci sono)

«Paura no, però da sola non corro soprattutto dopo una certa ora o la mattina presto...». Anna, una quarantina d'anni ben portati, avvocato per mestiere, runner appassionata di trail nel tempo libero, non ha l'aria indifesa. E una che corre da sola in montagna, che sfida le vette figurarsi se ha paura tra i vialetti del parco Sempione.

E invece sì e non è la sola. Perché dal centro alle periferie, dal parco di via Palestro al Lambro, alle Cave le donne (soprattutto le donne) devono guardarsi alle spalle. Perché, senza creare allarmi, un po' di prudenza è necessaria. È la cronaca a dare i tempi, che costringe a cambiare le abitudini. È di pochi giorni fa la brutta avventura di una donna di 37 anni aggredita al Parco Lambro in pieno mattino da un cingalese che l'ha presa alle spalle. È andata bene perché a difenderla ci ha pensato il suo cane e poi sono arrivati gli agenti che hanno fermato e arrestato il balordo. Ma non è la prima volta. E non sempre va così. Mesi fa un'altra donna di 40 anni era stata aggredita e violentata da un gruppo di stranieri con l'accento dell'Est nell'ex area Ex Pozzi che è un parchetto tra Milano e Corsico. Difficile accettare che in pieno giorno si possa essere violentati in un parco neppure tanto nascosto. Anche perché da quelle parti, su quel tratto di ciclabile che dalla Canottieri costeggia il Naviglio non era la prima volta che qualcuno veniva aggredito, minacciato, rapinato. Forse sarebbe bastata qualche telecamere in più, forse qualche pattuglia di vigili in più. Forse, anche se non è detto. Resta il fatto che nei parchi milanesi oggi qualche rischio c'è. Soprattutto in agosto quando la città si svuota e anche le aree verdi diventano meno frequentate e quindi più insidiose. A cominciare dal centro.

Dal Sempione, la palestra preferita dei milanesi dove, anni fa erano state messe delle colonnine di Sos che oggi sono perlopiù abbandonate e fuori uso. O dal Parco di Via Palestro che di notte diventa, nonostante la chiusura, ricovero per molti disperati che la mattina poi fanno toilette nelle fontane. «Mancano i controlli - denuncia Riccardo De Corato, vice-Presidente del consiglio comunale e capogruppo di Fdi-An in Regione - Nel corso delle nostre amministrazioni alla guida di Milano, avevamo varato l'operazione «Verde sicuro», predisponendo un piano di pattugliamento dei parchi con gli agenti della Polizia Locale, Carabinieri e Polizia di Stato...». E man mano che si va verso le periferie la situazione peggiora. Il parco Trenno, ad esempio, è una delle grandi aree verdi a Ovest della città. Un vero e proprio paradiso per chi ama fare sport, non solo correre. Ma anche qui dopo una certa ora scatta il coprifucoco perché non ci sono le colonnine di allarme e perché i viali che costeggiano l'Ippodromo sono davvero troppo isolati per passarci da soli. Stesso identico discorso per il Bosco in città, metà domenicale delle gite in famiglia, che però deve fare i conti con viados e prostitute ad ogni ora del giorno e per il Parco delle Cave, un polmone verde fantastico che si apre da Baggio arrivando fino quasi a via Novara. Anni fa questa era una zona off limits perché «terra di spaccio», poi le associazioni di zona, Italia Nostra e le forze dell'ordine l'avevano faticosamente risanata trasformandola in una vera e propria oasi naturalistica con tanto di percorso di corsa con i chilometri segnati. Ora però qualcosa sta cambiando ancora e non in meglio. E in questi ultimi tempi si ricominciano a vedere le brutte facce di una volta.

Esattamente dalla parte opposta di Milano ci sono Lambro e Forlanini che sono le due grandi aree verdi ad Est della città: il primo, 930mila metri quadrati, l'altro poco più di 750mila abbastanza ben tenuti e ben attrezzati ma con gli stessi problemi di sicurezza degli altri parchi, se non di più vista l'estensione e l'impossibilità di un controllo capillare. Sconsigliabile addentrarsi dopo una certa ora e non solo per correre soprattutto tra i sentieri che passano fra via Corelli e Linate dove non ci sono colonnine di allarme e manca illuminazione. C'è poi il problema delle feste notturne, del viavai di furgoni che trasportano non si sa bene cosa e di chi, soprattutto nei fine settimana accende fuochi abusivi per le griglie con tanto di rifiuti e bottiglie di birra che spesso restano lì. Un problema di degrado che non riguarda solo Lambro e al Forlanini però. Storica, tanto per fare un esempio, è la battaglia dei residenti di fronte al parco di via Cassinis, alla periferia meridionale della città, esasperati dalle continue feste nel week end della comunità sudamericana, fra birra e musica fino all'alba.

Un braccio di ferro che ha convinto il Comune a mettere un presidio fisso della polizia locale per cercare di riportare un po' di normalità.

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