Cronaca locale

Senegalese si finge zoppo ma nasconde un fucile

Notato dalle guardie Atm, aveva un'arma ad aria compressa nei pantaloni: è stato denunciato

Senegalese si finge zoppo ma nasconde un fucile

Fingeva di zoppicare, in realtà nascondeva un fucile nei pantaloni. Così un giovane senegalese si aggirava martedì sera in stazione Centrale.

L'uomo di circa trent'anni camminava tranquillo in metropolitana, zoppicando appena. Voleva far credere di avere una gamba steccata. Dopo un po' la sua strana andatura è stata notata da due vigilates dell'Atm che erano di turno martedì nel mezzanino della linea Verde. Intorno alle 21.40 hanno visto il ragazzo, maglietta e ciabatte ai piedi, mentre usciva dai tornelli e si dirigeva verso il tapis roulant. La loro attenzione è stata catturata da due tubi in metallo che uscivano da una gamba dei suoi jeans all'altezza della caviglia. I due sorveglianti hanno quindi deciso di fare un controllo: «Come va? - hanno chiesto -. È tutto a posto, ti serve una mano?». Lui ha risposto senza scomporsi: «Tutto bene. Mi sono fatto male e ho la gamba steccata». Poi è andato verso l'uscita. A quel punto però gli addetti alla sicurezza hanno visto anche il calcio dell'arma infilato sotto la maglietta. Hanno quindi avvisato una Volante che si trovava in piazza Duca d'Aosta, continuando a seguire il giovane. Appena il senegalese è uscito all'aperto, gli agenti lo hanno fermato cercando di non dare nell'occhio. Se i passanti si fossero accorti del fucile infatti, sarebbe scoppiato il panico. Dal controllo è risultato che il finto zoppo aveva infilato nei pantaloni un fucile ad aria compressa a canne lunghe tipo Winchester. Il senegalese, regolare in Italia, non ha opposto resistenza e non ha dato alcuna spiegazione sul perché andasse in giro con un'arma di questo tipo. È stato denunciato a piede libero per procurato allarme.

«Il fatto che in stazione Centrale - interviene il capogruppo di Forza Italia in Regione Gianluca Comazzi - sia possibile incontrare un 30enne senegalese con un fucile ad aria compressa nascosto nei pantaloni è il segno che sul fronte della sicurezza c'è ancora tanto lavoro da fare». E Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza: «È solo l'ultimo episodio d'illegalità di una lunga serie. Spaccio, rapine, molestie, aggressioni nella zona della stazione Centrale sono all'ordine del giorno. Ora, dopo pistole e coltelli, siamo arrivati ai fucili.

Questa zona, senza i blitz della polizia come l'ultimo che risale a dicembre, diventa sempre più l'enclave della malavita».

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