Cronaca locale

"Senza nostalgia i 40 anni della mia musica ribelle"

Questa sera al Teatro dal Verme il cantautore festeggia i suoi successi con i compagni di allora

"Senza nostalgia i 40 anni della mia musica ribelle"

Torna la «musica ribelle», quella «che ti vibra nelle ossa che ti entra nella pelle»... Quarant'anni dopo il successo di quella provocatoria canzone (e dell'omonimo album Sugo, che conteneva anche l'hit La radio) Eugenio Finardi la rilancia stasera, al Teatro Dal Verme, con un concerto tutto esaurito in cui festeggia «I 40 anni della musica ribelle» con ospiti e amici del disco originale più personaggi come Elio e Faso delle Storie Tese e Patrizio Fariselli e Ares Tavolazzi degli Area. Per festeggiare ulteriormente Finardi pubblica in cofanetto i suoi storici cinque album (Non gettate alcun oggetto dai finestrini, Sugo, Diesel, Blitz, Roccando rollando) remixati e rimasterizzati dai nastri originali della Cramps.

Lei dice che c'è ancora bisogno di musica ribelle.

«C'è bisogno di musica per pensare. È fondamentale che oggi la ribellione sia focalizzata e non fine a se stessa. Accanto alle canzoncine, che hanno una loro nobiltà, ci vuole qualcosa che coinvolga emotivamente ed è quello che cerco di rifare io oggi».

Dischi ristampati e concerto dal vivo con tanti vecchi amici: nostalgia?

«No niente nostalgia perché lo spirito è quello giusto. Anzi sono eccitatissimo e anche emozionato. Ci sono personaggi come Lucio Bardi con cui non suono da quarant'anni. Ripeto le prove mi hanno emozionato tantissimo perché è stato come ritrovare il primo amore e scoprire che lei non è invecchiata».

Quindi è carichissimo.

«Sì grazie alla musica. Abbiamo fatto una versione di Diesel con Patrizio Fariselli, Ares Tavolazzi, Walter Calloni e la band originale magnifica. Calloni stacca il tempo e parte, improvvisata, una versione talmente potente che l'abbiamo postata su facebook. Questo è lo spirito del concerto».

Sarà una festa milanese?

«Sì, e un ricordo di quella Milano degli anni Settanta che era all'avanguardia nell'arte; era la capitale del design, infatti ho visto pochi giorni fa un documentario su Busnelli, che aveva creato divani con una tecnica innovativa. Anche nella musica in quegli anni sembrava che Milano riuscisse a esprimere un suono rock che fosse all'avanguardia senza scopiazzare gli stranieri».

Ci sarà anche Elio.

«Sono un vecchio amico e fan degli Elii da quando lavoravamo nello stesso studio in via Frascati; mi sorprendeva soprattutto Feyez, il sassofonista. Hanno partecipato anche al mio tour Millennium».

E la musica ribelle di oggi?

«C'è ancora chi la fa, i rapper, i Ministri, lo Stato Sociale, ma restano marginali».

Ha riproposto i dischi in versione remasterizzata.

«Oggi molte rimasterizzazioni si fanno per essere più fruibili sull'MP3.

Noi abbiamo remasterizzato i nastri originali e il suono così è perfetto rispetto a quello di allora».

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