Cronaca locale

Sesto divorzia dai comuni "gay friendly"

Di Stefano: "Sosteniamo la famiglia". Amicone (Fi): "Ora anche Milano"

Sesto divorzia dai comuni "gay friendly"

Cambio di rotta per l'amministrazione di Sesto San Giovanni. In nome della famiglia. Da ieri, infatti, il municipio è entrato nella rete dei comuni amici della Famiglia promossa dall'associazione delle famiglie italiane. Non solo, contestualmente Sesto esce dalla rete RE.A.DY, la Rete Nazionale delle Pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale ed identità di genere. «Pur riconoscendo la necessità di contribuire in ambito sociale, formativo ed educativo al superamento di ogni tipo di discriminazione - spiega il sindaco Roberto Di Stefano -. L'amministrazione ritiene di dare apertura, nel corso del suo mandato, a una più ampia visione educativa attraverso l'adesione ad altre reti, come appunto quella delle famiglie». Obiettivo del mandato del neo sindaco dare il più ampio sostegno alle famiglie, con particolare attenzione a quelle in difficoltà: «Il Comune di Sesto San Giovanni intende costituire, nell'ambito della delega alle politiche familiari, un Tavolo Famiglie in rete per la co-progettazione di buone pratiche improntate al principio di sussidiarietà circolare per un'alleanza tra pubblico, associazionismo Familiare ed imprese per un welfare». «Ritengo importantissima questa adesione - commenta Gianpaolo Caponi, vicesindaco con delega alla famiglia - perchè consideriamo prioritario affermare che la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto di essere protetta».

In pratica l'amministrazione si impegna a portare avanti tutte quelle azioni, di carattere assistenziale ed di sostegno economico, per sostenere i nuclei in difficoltà. Azioni che si declinano nella sperimentazione del Fattore Famiglia (scala di equivalenza integrativa all'Isee) per la tariffazione sociale dei servizi, nello sviluppo dei Gruppi di Acquisto Familiare, nella creazione di uno «staff di prossimità» legato ai Gaf cittadini e nella definizione di criteri di individuazione di famiglie in momentaneo stato di fragilità.

«Sarebbe bello che anche Milano seguisse l'intelligente esempio di Sesto» l'invito del consigliere comunale di Forza Italia, Luigi Amicone. «Ha particolare valore simbolico questa adesione a una rete che sostiene la famiglia naturale quale nucleo fondamentale della società.

È paradossale che sia considerato eccezionale qualcosa che porta con sè la sua immediata e ovvia evidenza».

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