Cronaca locale

A Sesto la nuova Affittopoli dell'amministrazione Pd

Il sindaco Di Stefano presenta un esposto in Procura: case dei funzionari affittate al Comune a prezzo alto

Marta Bravi

Il sospetto? È che ci fosse un vero e proprio sistema organizzato dietro la sublocazione di casa private per emergenze abitative. Sono 11 i dipendenti comunali, di cui 6 funzionari e dirigenti e 5 dipendenti che coinvolti nell'Affittopoli di Sesto San Giovanni. Ieri il sindaco Roberto Di Stefano, dopo un anno di indagini interne, ha consegnato alla Corte dei Conti e in Procura un fascicolo sulle irregolarità e violazioni protratte tra il 2008 e il 2017 sotto le precedenti amministrazioni di centrosinistra, che configurano un danno erariale di 1, 4 milioni di euro. Violazioni sistematiche delle procedure, mancate autorizzazioni, non rispetto dei principi di economicità e trasparenza, sistema di assegnazioni di alloggi in violazione delle norme.

La vicenda riguarda la sublocazione di case private, assegnate al di fuori della graduatoria. Il reperimento degli alloggi avveniva senza avviso pubblico né attraverso procedure per far conoscere l'iniziativa a più persone possibili. Non solo, funzionari e dipendenti affittavano le proprie case o di conoscenti, ma anche di parenti di ex assessori e dirigenti direttamente alle persone che avevano bisogno urgente di un alloggio, facendosi pagare l'affitto dallo stesso comune, in palese violazione della legge. Secondo la ricostruzione dell'amministrazione, infatti, protagonisti sarebbero tre funzionari dell'ufficio Casa del Comune che si facevano i contratti da soli, e uno dell'ufficio Servizio sociali, deputato a scegliere gli inquilini. Tra questi funzionari, uno addirittura era proprietario di tre appartamenti, che aveva acquistato all'asta giudiziaria del Tribunale di Monza.

Tra i casi anche quello di un dipendente che ha acquistato un alloggio in edilizia convenzionata, poi affittato al Comune e destinato alle sublocazioni. Le assegnazioni, fuori dalle graduatorie, avvenivano anche per soggetti presenti sul territorio da meno di 24 mesi e addirittura senza requisiti.

Per il bilancio comunale la spesa complessiva è stata di quasi 1,3 milioni di euro a cui si aggiungono 75mila euro di morosità per un possibile danno erariale complessivo di 1,4 milioni di euro. I 48 alloggi e alla magistratura sono state segnalate 7 diverse violazioni. Nell'analisi dei documenti si scoprono numerose irregolarità legati a canoni troppo alti: il Comune pagava 7800 euro al metro quadro annuo per un appartamento di 80 metri quadrati che in base alle stime dell'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate sarebbe dovuto essere di 4500 euro al metro quadro annuo. Il Comune avrebbe prima dovuto effettuare indagini di mercato per scegliere le soluzioni economiche più vantaggiose e avrebbe dovuto trasmettere i documenti sulle sublocazioni all'agenzia delle entrate.

«Da un anno abbiamo incominciato a scavare nei documenti essendoci accorti di voci di spesa esagerate - commenta il sindaco Roberto Di Stefano - e ci siamo accorti di anomalie gravi a livello amministrativo. Ora toccherà alla magistratura valutare la portata di queste irregolarità e la presenza di un possibile sistema dietro a queste assegnazioni. Di sicuro noi ci costituiremo parte civile in un eventuale processo e abbiamo interrotto queste procedure e abbiamo smesso di corrispondere i canoni.

Purtroppo sarebbe un nuovo grave caso di spreco di denaro pubblico ai danni della collettività sestese».

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