Cronaca locale

Sesto si difende dall'assedio, disco orario e posti residenti

Di Stefano: "Milano scarica il traffico sull'hinterland". Scintille tra sindaco e Fontana sui divieti antismog

Sesto si difende dall'assedio, disco orario e posti residenti

Scintille tra Regione e Comune (anche) su Area B. Al debutto della ztl antismog che ha subito messo in coda i pendolari a caccia di vie alternative per evitare le telecamere, il governatore Attilio Fontana sottolinea che la Regione mette in campo incentivi e una «scatola nera» per limitare i blocchi mentre il Comune «sta ragionando più in maniera individualistica che di sistema. È necessario per noi individuare soluzioni che vadano incontro alle esigenze dei moltissimi cittadini fortemente penalizzati dalla politica dei divieti del Comune di Milano, contemperando la tutela dell'ambiente con il diritto alla circolazione». Non si fa attendere la replica su Twitter del sindaco: «Fontana critica Area B? Non posso che rispondere che la mia giunta guarda lontano e, soprattutto, ha a cuore come i milanesi respirano. Meglio fare le cose con senso che ricercare ogni giorno il consenso». Come in una partita a tennis, la battuta torna a Fontana: «É comprensibile - contesta - che il sindaco guardi al proprio orto. La qualità dell'aria non può essere circoscritta ai confini daziari, né essere migliore o peggiore per censo. Sono poco interessato a inseguire il consenso non avendo appuntamenti elettorali nè di partito. Mi preoccupo anch'io dei cittadini di Milano, ma pure di quelli di Sesto San Giovanni, Opera o Corsico, sui quali si rischia di scaricare il problema. Sono molto interessato, nel quadro della giusta collaborazione istituzionale, a superare i problemi in una visione più condivisa, per offrire a tutti i cittadini pari condizioni».

E tra i primi a protestare ieri e a prendere contromisure a tutela dei propri residenti c'è non a caso il sindaco di Sesto, Roberto Di Stefano (Forza Italia). Da mesi, ricorda, «abbiamo comunicato il nostro parere negativo, questa misura che ha un impatto anche sull'hinterland non è stata assolutamente concordata con i comuni di prima fascia. É l'ennesima scelta ideologica scaricata sui cittadini e imposta senza una condivisione e un dibattito tra i vari Comuni coinvolti. Vengono penalizzati i commercianti e i cittadini che non hanno adeguate risorse economiche per cambiare i veicoli, non essendoci adeguati incentivi. Mancano inoltre miglioramenti del servizio dei mezzi e adeguate aree di sosta di corrispondenza. Insomma si è introdotta una gabella senza pensare alle conseguenze». E Di Stefano prevede che lo stop al confine di Milano «sposterà solo il problema della congestione sui comuni dell'hinterland. Per quanto ci riguarda, da giugno istituiremo la Zona di particolare rilevanza urbanistica Marelli dove istituiremo prevalentemente posteggi per i residenti, a pagamento e a disco orario». Pochissimi posti auto liberi «per contenere il pendolarismo e la congestione». Se chi ha il compito di governare città metropolitana» - ossia Sala - «lo fa solo a proprio vantaggio, anche i comuni minori si adeguano e pensano prima a proteggere i propri cittadini».

Il capogruppo Fi in Regione Gianluca Comazzi provoca Sala: «Coinvolga i cittadini in un dibattito pubblico come sulla riapertura dei Navigli, se sono in netta opposizione smonti le telecamere».

Il capogruppo in Comune Fabrizio De Pasquale e il coordinatore milanese di Fi Fabio Altitonante annunciano una manifestazione davanti ai varchi nei prossimi giorni ed «è già allo studio un ricorso».

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