Cronaca locale

La sfida di Maroni: ticket più bassi e asili nido gratuiti

Nuove misure annunciate dal governatore Rette azzerate per redditi fino a 20mila euro

Maria SorbiAsili nido gratis per i genitori in difficoltà. In tutta la Lombardia. La Regione azzera la quota della retta di asili pubblici e privati convenzionati per tutte quelle famiglie che non superano i 20mila euro all'anno di reddito Isee. Una misura che non sostituisce, ma integra, il bonus famiglia e che va ben oltre le agevolazioni previste a livello nazionale (oggi l'esenzione è concessa solo a chi ha un reddito Isee pari a 3mila euro). «Il nostro è uno sforzo significativo - commenta il presidente lombardo Roberto Maroni durante la giornata dedicata al bilancio dei tre anni di governo 'Dillo alla Lombardia' - ma riteniamo sia un importante sostegno per aiutare i cittadini e chi vuole conciliare lavoro e famiglie. Un segnale forte del nostro impegno sulle politiche sociali». L'aiuto alle mamme va ad aggiungersi alle misure previste in sanità a favore soprattutto degli anziani. Maroni, che sogna di cancellare il ticket entro la fine del mandato, per ora ha esteso le esenzioni e ha aumentato da due a cinque gli anni di residenza in Lombardia necessari per richiederle: «Capisco sia una decisione che può suscitare qualche critica - spiega Maroni - ma abbiamo visto dai dati precedenti che abbassarlo a 2 anni significava che l'85-90 per cento dei richiedenti erano cittadini extracomunitari, che hanno tutto il diritto di venire qui, rispettando le nostre regole, ma per me prima vengono i lombardi». Nel bilancio parziale del lavoro svolto Maroni, che già ha annunciato una sua ricandidatura, snocciola gli interventi nel sociale e «la vicinanza al paziente anche dopo il ricovero» che arriverà con l'applicazione della nuova riforma sanitaria. E poi quantifica l'impegno per aiutare i giovani e non a trovare lavoro in tempo di crisi, tanto da portare il tasso di disoccupazione in Lombardia al 7,8% contro una media nazionale dell'11,9%. Altro «vanto» della giunta (ma ancora tutto da verificare e impostare) è l'Arac, l'agenzia anti corruzione regionale che vigilerà sugli appalti, soprattutto quelli della sanità.Accanto ai fiori all'occhiello, ci sono anche le ombre. E i problemi irrisolti. Tra questi l'inquinamento e l'immigrazione. L'emergenza profughi è senza limite e l'ultimo schiaffo è arrivato con l'annuncio di ieri per trasformare parte del sito Expo in un campo di accoglienza. Quella dello smog resta una piaga costante. Tuttavia la Regione vorrebbe ampliare, oltre che i divieti di circolazione, anche gli incentivi per sostituire il parco auto. Se i finanziamenti da parte di Roma fossero più consistenti sarebbe più facile. Discorso valido sia per l'ambiente, sia per tutte le altre voci di bilancio, a cominciare dalla sanità. «Se Renzi avesse rispettato la sua promessa di attuare i costi standard in sanità, noi avremmo avuto 10 miliardi in più che ci avrebbero permesso di fare tante cose in più». Tuttavia, tirando la riga, i conti tornano. E, nonostante la spending review, la Lombardia riesce a mantenere i conti in pareggio, con deficit zero. «Le altre regioni, tutte insieme, hanno un deficit di 19 miliardi, cioè spendano 19 miliardi in più rispetto a quanto incassano - sostiene Maroni -.

Riusciamo a fare ciò, perché stiamo attenti ai nostri conti e vogliamo stare ancora più attenti».

Commenti