Cronaca locale

Lo «sguardo altrove» del cinema al femminile

Al via la storica rassegna che proietta 60 titoli da tutto il mondo, tra ospiti e anteprime

Marta Calcagno Baldini

Se parliamo di donne il discorso si fa complesso. Non basta un solo punto di vista, e neanche una molteplicità di categorie. Se proprio si vuole affrontare l'argomento del gentil sesso si deve gettare lo sguardo in un universo dispersivo e ricco di tonalità e sfumature. Ecco perché si chiama «Sguardi Altrove» il Festival Internazionale dedicato alla regia femminile che nasce a Milano ormai 24 anni fa e che è iniziato, per il 2017, il 12 marzo e prosegue ancora fino al 19 allo Spazio Oberdan, Cinema Arcobaleno, e la Casa dei Diritti. Organizzato dall'Associazione Sguardi Altrove- Donne in Arti Visive con la direzione artistica di Patrizia Rappazzo, attraverso 60 titoli selezionati su oltre 700 film iscritti (tra corti, documentari e lungometraggi), con 25 anteprime tra italiane, internazionali e mondiale, il Festival si è aperto con l'anteprima italiana di «Certain Women», opera che ha trionfato al London Film Festival 2016 e diretto dalla regista statunitense Kelly Reichardt: quattro donne molto diverse tra loro si sforzano di cercare la propria strada sullo sfondo delle infinite pianure del Nord-Ovest americano. Il film ricalca il tema del 2017, «Women Empowerment: Working to Overcome Gender Inequality», ovvero come superare le discriminazioni delle donne. Il Festival ospita lungometraggi, corti e documentari, e conferisce quattro premi («Nuovi Sguardi», «Le Donne Raccontano», «Sguardi (S)confinati», «#FrameItalia»). Tra mostre, convegni e focus (oggi, mercoledì 15, ad esempio, ore 17 allo Spazio Oberdan, con il film «Peace in Syria» si tratta il tema dei diritti umani. Sarà presente in sala anche la regista spagnola Carmen Ruiz), non mancheranno argomenti né il modo di discuterli. Domani sempre all'Oberdan, si vedranno due film parte della retrospettiva realizzata per la prima volta in Italia su Maren Ade, cineasta di punta del cinema tedesco contemporaneo: «Toni Erdman» e «Der wald vore lauter baumen».

Venerdì arriva allo Spazio Oberdan l'anteprima italiana di «House of Others» (h15) dell'esordiente Rusudan Glurjidze, candidato per la Georgia agli Oscar per il miglior film straniero: il film segue la vita di due famiglie sopravvissute alla guerra nella regione georgiana dell'Abkhazia negli anni '90.

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