Cronaca locale

«Siamo dentro la stagnazione e il governo frena le imprese»

Segnali preoccupanti dai dati sul manifatturiero Allarme di Confindustria. Il Pirellone «sveglia» Roma

Alberto Giannoni

L'economia lombarda tiene ancora, ma il 2019 sarà un anno di stagnazione e al futuro con ansia. Sono queste le sensazioni avvertite nel mondo produttivo. E mentre il governo pensa di risolvere i problemi con il solito «tassa e spendi», nella regione più dinamica d'Italia i segnali non sono positivi. E si chiede un cambio di rotta.

La produzione manifatturiera lombarda cresce ancora dell'1,1% - e dello 0,9% cresce quella artigiana. Anche il dato tendenziale è positivo per entrambi i comparti: +0,8% industria, +1,9% l'artigianato. Il dato medio dei primi tre trimestri dell'anno rimane quindi positivo ma l'intensità delle variazioni è decisamente inferiore alle medie annue dello scorso anno. Peggiorano le aspettative, tutte con saldi negativi. Segnali non positivi giungono dal fatturato e indicano che nel terzo trimestre rimane stabile sui livelli di un anno fa. Contrastanti le indicazioni sul fronte degli ordinativi: rallentano gli ordini dall'estero mentre migliora, pur rimanendo in territorio negativo, la dinamica di quelli interni, di gran lunga più importanti per le imprese artigiane lombarde.

Sono questi i dati congiunturali del terzo trimestre industriale in Lombardia, presentati a Unioncamere nel corso della conferenza stampa a cui hanno partecipato i vertici lombardi di Confindustria e Casartigiani, insieme all'assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli e a Giandomenico Auricchio presidente di Unioncamere Lombardia. «I dati del terzo trimestre vanno sempre presi con molta attenzione rispetto - ha spiegato Mattinzoli - Non si può abbassare la guardia se si vogliono creare delle dinamiche di sviluppo». Mattinzoli raccomanda attenzione: «Ci sono alcuni indicatori che ci dicono la stagnazione economica non può essere considerata finita qui in Lombardia».

In linea la lettura di Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia: «Nonostante la tenuta del terzo trimestre, i dati confermano che per la Lombardia il 2019 sarà un anno di stagnazione». «L'economia regionale - ha spiegato - cresce infatti a ritmi molto inferiori rispetto agli ultimi 2 anni». «In una regione fortemente internazionalizzata come la Lombardia, uno dei freni alla crescita è rappresentato dagli ordini interni ma allarma anche il calo della produzione di Bergamo, Brescia e Monza rispetto al 2018». «Spero di essere smentito - ha concluso - ma si sta fermando il cuore manifatturiero della nostra Regione. Se non si faranno interventi straordinari per il rilancio dell'industria, rischiamo la deindustrializzazione del nostro paese».

La valutazione di Mattinzoli sull'operato del Governo è molto negativa: «Ha idee ben precise - ha spiegato - non dare un sostengo al mondo dell'impresa». «L'esecutivo ritiene di dover sostenere l'emergenza: ovvero una sorte di assistenzialismo verso chi è in serie difficoltà - ha osservato - io penso che questa non sia la ricetta per far crescere il Paese.

Ci si deve occupare delle fasce deboli ma non farlo diventare un programma di governo».

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