Cronaca locale

Il sindaco aumenta le tasse e si raddoppia lo stipendio

Il sindaco aumenta le tasse e si raddoppia lo stipendio

È stata eletta sindaco a Inveruno con la lista Rinnovamento popolare e la prima cosa che ha fatto è stato rinnovare (quasi raddoppiandolo) il suo stipendio e quello di vicesindaco e assessori. Una decisione assolutamente legittima dal punto di vista della legge, ma altrettanto certamente ben poco opportuna soprattutto in tempi di crisi. Ma c'è di più. Perché tra i primi atti della giunta guidata da Sara Bettinelli (primo cittadino targato centrosinistra) oltre all'aumento degli emolumenti c'è stato anche quello delle tasse per i residenti con il raddoppio dell'addizionale Irpef (da 0,20 a 0,40) e l'introduzione della Tasi. Una beffa, anche perché l'aumento delle buste paga non è cosa da poco visto che per il sindaco è di oltre il 75 per cento in più. Facile fare i conti, visto che la nuova indennità sale a 1.631,49 euro mensili seppur lordi, contro i 929,62 del sindaco precedente (per un totale annuo di 19.577,87). Un aumento da 671,39 euro a 815,74 per il vice sindaco e da 619,75 a 734,17 per gli assessori.

Una decisione che in zona ha destato un certo scalpore, dato che il municipio era stato retto negli ultimi diciannove anni da amministrazioni di centrodestra che oltre ad aver tenuto basse le tasse, erano state piuttosto parsimoniose anche con le indennità. Poi la Lega che decide di andare da sola e Inveruno consegnato al centrosinistra che vince con una lista civica appoggiata dal Pd ed elegge la Bettinelli che decide il colpo di mano. E per di più dispone che l'aumento sia valido «con effetto retroattivo all'inizio del mandato». Un aggravio per le casse di 10mila euro, nonostante il tentativo di dire che la spesa complessiva è passata da 56mila a 51mila euro all'anno. «Non certo una conseguenza della sensibilità del sindaco - replica il centrodestra - Ma semplicemente l'applicazione del decreto Delrio che ha costretto anche Inveruno a passare da sei a quattro assessori». Perché a opporsi alla delibera è stata la lista civica «Forze popolari per Inveruno e Furato» i cui tentativi di bocciare il provvedimento sono stati respinti in consiglio comunale. A protestare il consigliere Francesco Barni. «Ci saremmo aspettati una scelta come quella fatta a Castano Primo dove sindaco e assessori, sempre di centrosinistra, si sono addirittura ridotti l'indennità del 20 per cento». Perché, aggiunge, «la politica è un servizio reso alla comunità e non una professione pagata a provvigioni». Ricordando che nella zona ci sono molti che lo stipendio l'hanno perso, come i dipendenti delle Tessiture Gai che hanno lasciato a casa settanta persone o la Carapelli che ne ha messe trenta in mobilità.

«E con i soldi che si sono presi sindaco e assessori - aggiunge Barni - si sarebbero potute aiutare famiglie in difficoltà».

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