Cronaca locale

Il sindaco-scrittore in tour per promuovere sé e il libro

Sala: offriamo al Paese buone pratiche da imitare

«Milano è una città capace di farsi domande e costruire risposte. Il coraggio io lo intendo così: guardare il mondo con ampiezza di vedute e provare a cambiarlo». Uscirà il 25 gennaio il libro di Giuseppe Sala «Milano e il secolo delle città». Un volume, come ha anticipato ieri il Giornale, pubblicato da La Nave di Teseo diretta da Elisabetta Sgarbi. E il sindaco-scrittore ha già una fitta agenda di appuntamenti per presentare la sua opera seconda (la prima è stata «Milano sull'acqua, ieri oggi e domani» sulla riapertura de Navigli). Lancio il 25 alle 18 al teatro Parenti, il 27 gennaio firmerà copie alla Libreria Hoepli (ore 12) e alla Libreria Covo della Ladra (ore 16). L'8 febbraio sarà al Circolo dei lettori a Torino. E si spera che il tour sia ristretto visto che la Milano portata a modello per il Paese nelle 325 pagine (prezzo 19 euro) ha pur sempre bisogno di un sindaco concentrato sull'ordinaria amministrazione. Sala cita Los Angeles, Londra, Tokyo che «hanno un ruolo di guida economica e identitaria sia per sè stesse sia per i Paesi che rappresentano. L'Italia è un Paese fondato sulle città e la nostra storia - dall'epoca dei comuni alle istanze autonomiste odierne - ci ricorda quanto l'attaccamento alla comunità locale sia spesso più forte del legame con lo stato centrale. Ma oggi l'avvento delle megacity impone di superare la frammentarietà, e un'ispirazione per l'Italia può venire da Milano, ritenuta un modello da agenzie internazionali, aziende, turisti, milanesi stessi». Cita Expo, università, imprese.

Una città «unica in Italia disponibile a consegnare al Paese una serie di buone pratiche da imitare: battaglie per la legalità, solidarietà, gestione virtuosa dei servizi, sensibilità ambientale». Quasii uno spot da futuro premier?

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