Cronaca locale

Sinistra già spaccata su Sala: "Non sappiamo se sostenerlo"

Da Sel arriva il primo siluro al candidato alle amministrative: alla sinistra-sinistra non va proprio giù la vittoria dell'uomo di Matteo Renzi. E già si lavora a una candidatura più radicale

Sinistra già spaccata su Sala: "Non sappiamo se sostenerlo"

Non era trascorsa nemmeno un'ora dalla vittoria di Beppe Sala alle elezioni primarie per il candidato sindaco del centrosinistra a Milano che già la coalizione che dovrebbe sostenere mr Expo perdeva i pezzi.

A partire da Sel, spaccata sul sostegno all'ex commissario dell'Esposizione universale. Il capogruppo di Sel in Consiglio comunale, Mirko Mazzali, ha rilasciato già ieri sera un'intervista ad Affari Italiani in cui pone pesanti ipoteche sul sostegno del partito di Vendola alla candidatura Sala.

"Sel è della coalizione di centrosinistra ben prima di Beppe Sala - spiega Mazzali - Adesso vedremo che cosa farà Sala. Noi siamo nel centrosinistra. Se rimarrà il centrosinistra allora lo vedremo. Non c’è niente che però dobbiamo decidere a caldo". Come non bastasse, Mazzali posta sul proprio profilo Facebook una vignetta di Altan dal testo eloquente: "Peggio non poteva andare". Ironico, ma fino a un certo punto.

Nonostante sia Pierfrancesco Majorino che Francesca Balzani abbiano sin da subito ribadito di voler appoggiare l'ormai ex rivale alle amministrative, i sospetti che a sinistra potrebbe venire presentata un'altra candidatura non paiono campati in aria. A sinistra della coalizione che ha eletto ieri il proprio candidato per le primarie qualcuno già si muove: il segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero già parla di Sala come di un "candidato di destra", lanciando l'idea di presentarsi alle amministrative con "una lista civica e di sinistra".

Il diretto intreressato, dal canto suo, non cela i timori per un eventuale fuoco amico: in un'intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera giudica "possibile" l'ipotesi di un altro candidato a sinistra. "Per quanto abbia ribadito di essere indipendente da Renzi e di non avere intenzione di realizzare a Milano il partito della nazione - ha spiegato mr Expo - un pezzo della sinistra vuole fare una manovra che ha anche valore politico nazionale."

La vocazione scissionista della sinistra pare irriducibile, a dispetto di tutti i patti di coalizione di questo mondo.

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