Cronaca locale

Smog: allarme asma per gli immigrati

Smog: allarme asma per gli immigrati

Il fiato che si accorcia, il petto che pesa e si stringe, il «fischio» nel respiro. Fa tanta paura ma, se smascherato in tempo, l'asma uccide sempre meno. Una malattia che preoccupa il 6% degli italiani, con un'incidenza di 7mila nuovi casi ogni anno. Sono circa 450mila i cittadini lombardi che ne soffrono, e pressappoco 70mila i pazienti asmatici di Milano, secondo le stime di Francesco Blasi (nella foto, direttore UOC Pneumologia Fondazione Cà Granda Policlinico Milano). Una città dove l'elemento scatenante, molto spesso, è lo smog. «Secondo una ricerca dello scorso anno, a cura dei cinque maggiori ospedali di Milano - spiega Francesco Blasi - c'è una stretta relazione tra i picchi d'inquinamento e l'afflusso negli ambulatori di pazienti con attacchi d'asma. È stato osservato che, dopo due giorni dal picco di smog in città, tra i fenomeni osservati nelle malattie respiratorie e cardiovascolari, si verificavano circa 3.600 riacutizzazioni asmatiche». Ma un fenomeno di rilievo, individuato proprio dal Policlinico, è che i casi di asma in Medicina d'urgenza riguardano soprattutto gli immigrati. In particolare soggetti provenienti da zone come l'India o il Ceylon: ambienti naturali così diversi dal nostro che, chi emigra e pianta le sue radici a Milano, spesso si ritrova intollerante a fattori diffusi nell'atmosfera e, dopo 5 anni del nostro smog, questi allergeni scatenano reazioni fino ad allora inedite. Il PM10 è un materiale che «lega», «rafforza» gli allergeni: e Milano ne è colma. «L'asma ha una certissima base genetica - spiega Paolo Bulgheroni, primario di pneumologia dell'ospedale Niguarda - ma le origini sono molto varie. Nelle zone inquinate aumentano le sue manifestazioni: non perché lo smog in sé provochi questa patologia, ma perché la fa emergere. Il 20% della popolazione mondiale ha una predisposizione che l'inquinamento "risveglia“. E a Milano ci sono due generi diversi di inquinamento. Il PM10 (il “particolato“) d'inverno, e l'inquinamento ossidante (quindi l'ozono) d'estate». E c'è una proporzione precisa tra il PM10 (quello di cui l'aria di Milano è ricca nelle circonvallazioni interne, per esempio, da quando l'Ecopass ha smaltito parte del traffico dal centro) tra le crisi respiratorie che affollano gli ambulatori (+10%, ogniqualvolta nell'aria questa sostanza aumenta di 10 microgrammi per metro cubo). Che stile di vita osservare? Quali nemici conoscere in tempo per trarli in fallo, e con quali armi? «L'asma ha un'incidenza più forte nell'infanzia e poi nell'età adulta - risponde Blasi -. Ma, se curato in tempo e bene, l'asmatico può svolgere una vita normalissima». Un trattamento di cortisone inalatorio, broncodilatatore, in qualche caso anche antinfiammatori e antistaminici può salvare da una malattia che, nel mondo, a tutt'oggi, determina 700 morti al giorno.

E se la medicina sta facendo passi da gigante, sull'asma, mai dimenticare gli how-to della nonna: lana intorno al petto, aria pura nei polmoni.

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