Cronaca locale

Spara alla ex poi si uccide: morti entrambi

Lui è spirato ieri mattina, per lei si aspetta la dichiarazione ufficiale del decesso

Spara alla ex poi si uccide: morti entrambi

Il copione di certe brutte storie è molto simile a un treno in corsa verso il dramma: non prevede fermate di conforto e tanto meno un lieto fine. La tragedia famigliare accaduta giovedì pomeriggio a Segrate (Milano) non fa eccezione. Il 38enne Ciro Sorrentino - l'uomo che l'ha provocata per gelosia e per non aver accettato il duro cammino di una separazione conflittuale, sparando prima alla nuca della ex compagna e madre dei suoi 4 figli e poi puntandosi alla tempia la pistola semiautomatica e premendo il grilletto, ha già pareggiato i conti con una sorte cercata e voluta, che non perdona. Giunto in condizioni disperate al San Raffaele e ricoverato in rianimazione il pluripregiudicato è morto infatti ieri alle 11.30. La sua ex, che solo «sua» doveva restare, Antonietta Di Nunno, 38 anni, invece è ancora in condizioni stazionarie al Policlinico. Ma l'assenza di attività cerebrale rilevata dai medici nelle scorse ore l'ha già condotta molto lontano da quella che solitamente chiamiamo vita. «Purtroppo è solo questione di ore perché ne venga dichiarato il decesso ufficiale» spiegano i carabinieri della compagnia di San Donato Milanese che si sono occupati di questa tragedia.

A doversela cavare con un futuro quanto mai incerto, restano i loro figli, tre femmine e un maschio, tutti minorenni. La maggiore ha 17 anni, la più piccola appena 5. Spetterà alla più grande il triste compito di dover spiegare al fratello e alle sorelline qualcosa che lei stessa ha difficoltà a comprendere, a giustificare. Li aiuteranno nonni, psicologi e assistenti sociali, probabilmente qualche bravo professionista del tribunale dei minori. Una folla di persone piene di buone intenzioni. Che comunque non potranno mai prendere il posto di quei genitori ormai tanto rissosi e infelici, ma che comunque rappresentavano, seppur dilaniata, la loro famiglia. Con la sua quotidianità e i sui riti privati, che non torneranno più.

L'ennesimo femminicidio. Che non solo si è tramutato in un omicidio suicidio, ma ha segnato in maniera indelebile il destino di quattro bambini.

Senza colpa.

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