Cronaca locale

Spara in strada al nuovo uomo della sua ex: in manette

«Perché non ha ucciso me? Ha visto che eravamo felici insieme. Lo amavo. Adesso chi me lo ridà? Ucciderà anche mia figlia». Sono le tre di ieri pomeriggio, a Pandino, vicino Crema. Una donna entra in un ristorante, piange e urla disperata. Pochi istanti prima, davanti a lei, all'esterno del locale, il suo uomo è stato ammazzato a sangue freddo, con tre colpi di pistola.

La donna ha visto bene in faccia l'assassino, e lo ha riconosciuto subito: è il suo vecchio uomo. Un italiano di 48 anni ben conosciuto dalle forze dell'ordine, che lei aveva piantato per un altro amore, un peruviano di quarantatrè anni. Un'onta intollerabile, per l'ex. E il terrore della donna era che, dopo avere colpito il rivale, l'uomo si vendicasse anche sulla figlia: che i carabinieri, per prudenza, prelevano e portano in caserma, al sicuro. Qualunque fosse il suo piano, non ha avuto il tempo di metterli in atto. Lo hanno fermato poco più tardi, mentre sulla Paullese viaggiava verso Milano. I carabinieri lo bloccano ad una stazione di servizio a Settala, lui non fa storie e si lascia bloccare. Nei suoi confronti c'è un ordine di fermo per l'accusa di omicidio volontario aggravato.

Rischia l'ergastolo, perché la premeditazione è evidente: l'italiano si presenta davanti al ristorante cinese già col proposito di ammazzare, portandosi dietro la pistola. Non scende neanche dall'automobile: apre la portiera e fa fuoco da distanza, poi scende, spara ancora. L'ultimo colpo quasi a bruciapelo, con la vittima già a terra, per essere sicuro di finirla. Nella via sono attimi di panico. Il peruviano crolla a terra in un lago di sangue, muore dopo pochi minuti. I tre bossoli della automatica dell'assassino vengono trovati sull'asfalto.

RC

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