Cronaca locale

Sprangato alla stazione all'ospedale in fin di vita

Gravissimo un clochard spagnolo di 59 anni Dopo la caccia all'uomo già arrestato l'autore

Sprangato alla stazione all'ospedale in fin di vita

Le chiamano «storie di poveri disperati», eccessi di rabbia liquidati sovente come «futili motivi», nati tra persone che hanno giacigli di fortuna in qualche angolo della strada e che la miseria e una vita di espedienti rendono tristemente tutti emarginati ai nostri occhi.

Non per questo, però, le loro vicende sono meno tragiche e dolorose di tante altre. Da ieri mattina alle 6.30 a Milano infatti c'è un'altra vittima «senza fissa dimora». Lo spagnolo Rafael Lopez, un 59enne di origine spagnola è stato quasi ucciso ieri mattina mentre andava in edicola a comprare il giornale, da un altro poveraccio come lui, un serbo, R.R., ora accusato di tentato omicidio e catturato poco dopo l'aggressione grazie al lavoro spedito e prezioso degli investigatori della squadra mobile e del commissariato Garibaldi-Venezia. È stato un poliziotto, infatti, a riconoscere dai filmati registrati dalle numerose telecamere della zona, in piazza IV novembre, l'uomo che, qualche ora prima, a poche centinaia di metri da lì, aveva colpito Lopez con uuna sorta di bastone uncinato, quasi strappandogli un occhio e facendolo stramazzare a terra dove ha sbattuto la testa e non ha più ripreso conoscenza per una grave emorragia cerebrale.

L'aggressore è stato catturato nel primo pomeriggio proprio a due passi da piazza IV novembre. Ora la sua vittima, il clochard spagnolo, è ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale San Raffaele: i chirurghi che lo hanno operato d'urgenza alla testa, non hanno potuto evitare che perdesse l'occhio, ma mentre in un primo tempo sembrava che il clochard non potesse farcela, al momento non disperano di potergli salvare la vita.

Ieri alle 6.30 lo spagnolo va a comprare, come ogni giorno, il «suo» quotidiano, El Pais, all'edicola-negozio che si trova esattamente all'angolo tra via Vitruvio e piazza Duca d'Aosta. «Quasi un rito quello dell'acquisto del giornale» racconta agli investigatori Massimo, dipendente 40enne dell'edicola che apre ogni mattina intorno alle 6 e che conosceva quel cliente abituale.

Il barbone, però, non fa in tempo a raggiungere l'ingresso del giornalaio; Massimo all'improvviso sente un tonfo sordo, si gira verso la porta dell'edicola e nota il poveretto a terra, esattamente nel punto in cui il marciapiede fa angolo tra la via e la piazza, con la testa e la faccia insanguinate. Mentre lo soccorre e chiama un'ambulanza, vede di spalle un uomo con una sorta di bastone in mano, che corre lungo via Vitruvio, in direzione di corso Buenos Aires. Un uomo che poi l'edicolante descrive con dovizia di particolari agli investigatori.

L'arma si rivelerà più tardi una spranga per aprire le saracinesche, che il clochard arrestato aveva nascosto dopo il fattaccio tra i cespugli di un giardinetto accanto a una scuola, in Città Studi. È stato lui stesso a condurre fin lì la polizia.

«Abbiamo litigato - ha confessato l'aggressore immediatamente dopo la cattura - lui è caduto a terra e a quel punto l'ho picchiato con la sbarra sulla testa. E poi sono scappato».

Lopez tirava avanti con espedienti come rompere i parchimetri e portarsi via in soldi e dormiva con altri senzatetto in una strada laterale di viale Tunisia, proprio accanto alla piscina «Cozzi».

Per il tipo di furti che commetteva, era stato fermato e fotosegnalato dalla polizia a settembre, ha ricordato un agente che lo ha riconosciuto.

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