Cronaca locale

La stagione cinematografica ricomincia dalla Base

L'area dell'ex Ansaldo sarà il quartier generale della rassegna di pellicole e corti. Tra le sedi anche l'Oberdan

Ferruccio Gattuso

Il cinema a Milano non dorme mai: tra rassegne, panoramiche e festival la città non distoglie mai lo sguardo dal grande schermo. Dall'8 al 18 settembre (ingresso 7 euro, info 02.54.019.076.) è atteso la 21esima edizione del Milano Film Festival: undici giorni di lungometraggi e corti, fiction e documentari, numerose opere prime e seconde di giovani cineasti, alcune proiezioni previste in un'arena all'aperto. Dove? Quest'anno il Mff cambia cornice, ed è per questo che il fondatore e presidente Beniamino Saibene (insieme a Lorenzo Castellini) ama definire questa edizione «la ventesima più uno». Dall'area compresa tra Piccolo Teatro e Parco Sempione, infatti, il festival si sposta al nuovo spazio Base nel cuore del distretto Tortona, nella stessa ex area Ansaldo dove sono presenti i magazzini del Teatro alla Scala: esattamente al loro fianco è collocata l'arena open air destinata ad ospitare alcune delle pellicole attese al Milano Film Festival. «Era importante partecipare alla nuova vita di questo polo culturale che annuncia una particolare attenzione per i giovani artisti» ha spiegato Saibene, che ha aggiunto: «Veniamo da un anno difficile, pensavamo che Expo avrebbe reso tutto più facile e invece è stato tutto più difficile, però essere usciti dal 2015 ci ha fatto maturare». Oltre al Base saranno il vicino Mudec, il Mimat, lo Spazio Oberdan e le location Archiproducts in ia Tortona e la Foresteria di Un Posto a Milano in zona Porta Romana ad ospitare gli eventi del Mff.

«Questo e gli altri festival del Milano Film Network, che si danno staffetta quasi senza soluzione di continuità ha spiegato ieri alla presentazione del festival l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno danno alla città una presa diretta sulle trasformazioni del linguaggio cinematografico in tutto il pianeta». Non a caso il Comune sostiene l'iniziativa la quale, con un budget di circa 450mila euro e la nuova direzione artistica di Carla Vulpiani e Alessandro Beretta, organizza tre concorsi per lungometraggi, cortometraggi (55, provenienti da 30 paesi) e sperimentazione oltre ai tradizionali focus come «Colpe di Stato». Il primo lungometraggio in cartellone, l'8 settembre (ore 21, al Mudec) è l'interessante e attuale «Gulistan, terre de roses» sulle donne combattenti del Pkk. Per la prima volta il Milano Film Festival si apre al cinema di genere: nell'horror, ad esempio, attesa è l'anteprima italiana dell'iraniano «Under The Shadow» di Babak Anvari così come intrigante sarà la visione in lingua originale (inglese del XVII secolo) di «The Witch» di Robert Eggers. Un fil rouge del festival sarà il tema dell'immigrazione, con pellicole come «Il quarto giorno di scuola» di Martina Melilli e «A Man Returned» di Mahdi Fleifel tra i corti, «Les Sauteurs» di Moritz Siebert nella sezione «Under The Screen» e «La vallée du sel» di Christophe M.

Saber nella sezione «Colpe di Stato».

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