Cronaca locale

Stasera in Consiglio di zona 9 la discussione sul nome

Non è soltanto una notizia, ma è anche una poesia. Fra i cittadini di Bruzzano, quel luogo aperto a cui si affaccia un istituto scolastico di tre gradi d'istruzione da cui i bambini e i ragazzi escono e si sentono liberi, quel luogo, anche se non è titolato, si chiama piazza degli Aquiloni. Per salvarla dall'assedio dei peruviani che richiedono la piazza per sé, i cittadini di Bruzzano hanno raccolto 500 firme.

«La richiesta di dedicare la piazza al Perù viene direttamente dal console peruviano, per accontentare i 48 mila cittadini delle Ande, che si diffondono tra il centro città e l'hinterland. Noi, milanesi, italiani, siamo a venuti saperlo per puro caso» racconta Salvatore Salvino che ha scritto una lettera a Giuliano Pisapia e alle forze di polizia.

Stasera il documento che porta avanti questa procedura sarà discusso in consiglia di Zona 9. «Stando a quello che abbiamo letto dovrebbe sorgere al centro un monumento dedicato al Perù e i peruviani festeggeranno le loro ricorrenze. Tutti possiamo costatare come si riducono gli spazi della nostra città quando ci sono feste e riti di questo genere. Troviamo di tutto: rifiuti organici e alimentari. Non vogliamo che piazza degli Aquiloni venga ridotta a un immondezzaio».

Oggi il piazzale è luogo d'incontro di mamme e nonne che vanno a prendere figli e nipoti a scuola, è ordinato e limpido. Proseguendo la lettura del documento, Salvatore Salvino dice «che l'intestazione viene richiesta e giustificata per un principio di integrazione che oggi si sbandiera per farci sentire tutti più buoni e vicini. Non credo che la comunità peruviana si senta più integrata se le viene concessa la libertà di fare quello che vuole in una piazza, che fino a prova contraria appartiene prima di tutto alla città di Milano».

Da quando si intestano piazze a paesi stranieri? Un tempo c'era buona usanza di dedicare i luoghi a personaggi che si erano distinti nella storia del nostro paese per gesta o pensieri di particolare valore e virtù, perché per antica credenza in ogni spazio esiste un genius locis che chiede un nome del grande passato per dare il buon esempio alle generazioni future.

E chiamandola piazza degli Aquiloni gli abitanti di Bruzzano in un certo senso sono andati inconsapevolmente col ricordo all'intramontabile poesia di Giovanni Pascoli dedicata alla libertà, alla bellezza, ma soprattutto alla delicatezza dell'infanzia, quel tempio di gioia e di dolore, quel tempo dell'umanità che non ha mai avuto un monumento.

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