Cronaca locale

La Statale ancora occupata Il rettore: «Tolleranza zero»

Sgomberati lunedì, ieri gli studenti si sono ripresi l'ex libreria Cuem Il numero uno dell'ateneo: «Provocazioni di minoranze aggressive»

Assemblea, corteo e nuova occupazione: non hanno fatto passare 24 ore gli occupanti della Statale che ieri pomeriggio sono tornati all'Università e si sono ripresi la ex libreria Cuem da cui erano stati sfrattati sabato. Un sfida aperta al nuovo rettore Gialuca Vago che sempre ieri ha avuto parole durissime contro gli occupanti definiti una «esigua minoranza aggressiva (responsabile di atti) non tollerabili né ora né in futuro», incassando la solidarietà di Andrea Fanzago, Pd, vice presidente del consiglio comunale. Tutti segnali che vanno verso un lungo braccio di ferro tra le parti.

La vicenda nasce oltre un anno fa quando studenti della Statale, ma anche molti esponenti dell'area antagonista, avevano occupato la Ex Cuem, trasformandola in un sorta di centro sociale, con mensa e dormitorio. Sabato 4 maggio il nuovo rettore aveva fatto sgomberare scaffali e masserizie così al loro rientro lunedì, gli occupanti avevano preso un paio di aule che si affacciano sul chiostro. Chiamata dal rettore, era arrivata la polizia, accolta da un fitto lancio di pietre e bottiglie. Erano partite le cariche, una decina tra agenti e studenti erano rimasti contusi, e le aule liberate.

Ieri alle 15 assemblea in atrio con circa 300 ragazzi, molti dei quali però solo curiosi, visto che al successivo corteo hanno partecipato in poco più di 100. Il gruppone è passato a Scienze politiche nella speranza di raccogliere rinforzi, rimediando una magra figura. Allora sono tornati alla statale e hanno rioccupato la ex Cuem, riportando, come nel gioco dell'Oca, le pedine alla casella del «Via». Ci sono stati momenti di tensione, con un dipendente spinto a terra, il blocco degli accessi e la sospensione dell'attività didattica. Poi la situazione si è congelata in attesa di nuovi sviluppi.

Difficilmente il rettore lascerà correre, come si evince dal tono di un suo comunicato in cui definisce gli scontri di lunedì il risultato di «atti di prevaricazione di esigua minoranza aggressiva, non tollerabili in democrazia né ora né in futuro». Non solo ma Vago ricorda anche come «in questa specie di “centro sociale” persone di varia estrazione, anche non universitari, hanno svolto attività (raduni, ristorazione, festini, concerti) molto lontane dall'ipotesi culturale per la quale la Cuem aveva ottenuto a suo tempo l'autorizzazione da parte dell'Ateneo».

Il rettore ricorda poi come, fin dall'inizio del suo mandato, siano stati compiuti ripetuti tentativi per convincere «gli occupanti a ricondurre la loro esperienza nell'ambito della legalità, costituendo una regolare associazione». Ottenendo in risposta nuovi «episodi di vandalismo e provocazione, culminati nella festa per celebrare l'anniversario dell'occupazione». Scontata dunque una nuova richiesta di sgombero al Questore.

In questo muro contro muro, Vago, trova tuttavia una solida sponda nel vice presidente del consiglio comunale il pd Fanzago che ieri ha messo su facebook un lapidario: «Condivido il ragionamento del rettore, punto e stop».

Dimostrazione che, se gli occupanti speravano di trovare consensi e solidarietà fuori dall'area antagonista, si sbagliavano di grosso.

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