Cronaca locale

La stele per le Foibe Ecco il progetto bloccato da Pisapia

Il sindaco disse sì alla lapide Poi due anni e mezzo di silenzio «La data entro dieci giorni»

Maria SorbiNon si placano le polemiche attorno al monumento delle Foibe. L'assessore all'Arredo Urbano Carmela Rozza annuncia che la lapide in ricordo delle vittime dell'eccidio sarà posata entro la primavera. Ma Riccardo De Corato, Fratelli d'Italia, è scettico. Se fosse vero quello che dice la Rozza, vorrebbe dire che una delle ultime fotografie che la stampa scatterà a Giuliano Pisapia nella veste di sindaco sarà proprio quella in cui lui taglia il nastro del monumento. E, considerando la sua avversione per il giorno del ricordo, il sindaco non scalpiterà di certo perché il posizionamento della lapide venga completato. «Mi sembra che in Comune stiano facendo i cerchiobottisti» commenta De Corato. In ballo c'è la questione del documento per decidere la data di inaugurazione della lapide. Un provvedimento chiuso in un cassetto del Consiglio di zona 2 da novembre e lì dimenticato fino a ieri. «In teoria - spiega De Coarto - quel documento non servirebbe nemmeno. Il parere del Consiglio di zona è una pura formalità. Il Comune potrebbe avvalersi del silenzio assenso ma in giunta nessuno ha a cuore la questione». In Consiglio di zona, il centrodestra si è mobilitato per accelerare i tempi: ieri è stata richiesta con urgenza la convocazione della commissione Arredo Urbano, per dare un ok definitivo all'inaugurazione. «Dopo la mia richiesta - spiega Roberta Capotosti, a nome del movimento Sovranità - c'è stato uno scambio acceso di mail molto acceso. Mi è stato comunicato che l'argomento verrà discusso martedì in una commissione congiunta Ambiente e Cultura. Ma la presidente della commissione Cultura è contraria al Giorno del Ricordo, non voleva nemmeno inserirla nel calendario delle date da ricordare. Quindi in quella sede il centrosinistra potrebbe nuovamente bloccare l'iter per montare la lapide». Anche Silvia Sardone (Fi) ha qualche sospetto sul percorso delle carte: «Non credo che il documento sulle Foibe sia stato dimenticato, credo piuttosto sia una scelta politica. Del resto il modus operandi della sinistra è sempre stato quello di nascondere le cose all'opposizione». Mancano solo un paio di timbri - e forse nemmeno quelli - per sbloccare la questione. Finora si è perso tempo e basta: la prima lettera per chiedere una lapide di ricordo risale al 24 giugno 2013, quando il presidente del comitato provinciale dell'associazione Venezia Giulia e Dalmazia Sergio Trevisan aveva scritto al sindaco. Pisapia rispose dopo pochi giorni, il 3 luglio, lodando l'iniziativa. Poi il silenzio. Il progetto dell'opera è pronto. Si tratta di un progetto dell'architetto Laura Mapelli: una struttura alta 4 metri, larga 1,20 centimetri che sarà posizionata nell'area verde di fronte all'hotel Westin Palace di piazza Repubblica. L'opera riporterà una targa con la scritta: «A perenne memoria dei martiri delle Foibe, degli scomparsi senza ritorno e dei 350mila esuli dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia». Il costo dell'opera sarà di 84mila euro ma sarà tutto sostenuto dagli sponsor privati. Tra questi si fa il nome del gruppo Bracco. Se così fosse, l'area verde dove sarà montata la lapide verrà dedicata alla memoria di Fulvio Bracco, già esponente degli esuli giuliano dalmati.

Ad annunciarlo, fin dall'inizio delle trattative, Romano Cramer, presidente del comitato pro monumento.

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