Cronaca locale

Stop ai voli su Bresso: l'elicottero ambulanza atterrerà al San Carlo

Il trasloco entro un anno dopo l'ok di Enac Rinasce la base inaugurata da Formigoni

Maria Sorbi

L'elicottero del soccorso di Areu sta per lasciare l'aeroporto di Bresso e atterrerà sul tetto dell'ospedale San Carlo. Un'operazione ancora in embrione, che sarà completata entro un anno. L'agenzia che gestisce l'emergenza urgenza infatti deve ancora inoltrare la richiesta di autorizzazione all'Enac (ente di aviazione civile) e occorre tempo per trasferire gli hangar e smontare i prefabbricati.

Ma per il resto c'è tutto: anzi, il San Carlo è dotato di un'area di atterraggio, inaugurata nel 2010 in pompa magna, ma utilizzata al di sotto delle sue potenzialità. Per realizzare gli spazi necessari alle équipe di soccorso verrà utilizzata l'area dell'ex convitto degli infermieri e i lavori di preparazione al debutto del nuovo servizio di elisoccorso costeranno circa 500mila euro. Altrettanti tuttavia saranno i soldi risparmiati rispetto ad oggi.

«A Bresso - spiega il direttore generale di Areu Alberto Zoli - spendiamo 30mila euro per la concessione dell'aeroporto. E la base, dove hanno sede la farmacia, gli spazi per le barelle e per il personale tecnico e sanitario, è costata 100mila euro all'anno. Il San Carlo invece è una struttura regionale: per noi, trasferirci lì significa risparmiare. Inoltre le concessioni di Bresso di possono rinnovare per periodi al massimo di due anni, impedendoci di realizzare investimenti a più ampio respiro».

Si conclude così il rapporto, a dir la verità teso da parecchi anni, fra Areu e Comune di Bresso. Una convivenza forzata scandita da ispezioni dei vigili del fuoco e della polizia municipale nelle sedi degli hangar, dichiarazioni di inagibilità della struttura arrivate a sorpresa e perfino un ordine di sgombero. Lo sgombero in realtà non ci sarà, ma ci sarà il trasloco. Risparmi a parte, logisticamente cambierà poco o nulla e l'Areu continuerà a coprire le emergenze di tutta la parte sud ovest della Lombardia, lavorando da un eliporto dove già operano due elicotteri. Le polemiche tuttavia non sembrano destinate a placarsi. Sepolte quelle di Bresso, stanno per nascere quelle del personale del San Carlo, che già fin d'ora non fa i salti di gioia. Punto numero uno sollevato dai sindacalisti Clo Usis: il rumore. Anche se gli elicotteri non decolleranno di notte, si teme che la convivenza dei mezzi con il quartiere provochi problemi sia ai pazienti sia ai residenti. Punto numero due: il deposito per il carburante è ritenuto pericoloso per un ospedale. La direzione dell'Asst Santi Carlo e Paolo previene fin d'ora le polemiche e fa sapere che verrà gestito tutto secondo le massime regole di sicurezza, nel rispetto del parco adiacente e della quiete dei reparti. Non solo, l'elicottero di oggi (che effettua circa 4 missioni al giorno, cioè 1.460 all'anno)) verrà sostituito con un mezzo più piccolo e versatile «che meglio si presta - spiega Zoli - alle attività nell'area metropolitana».

Ad oggi, il soccorso via cielo permette di ridurre a un sesto i tempi di intervento rispetto alle ambulanze e spesso si rivela di vitale importanza per infarti, ictus o emergenze in cui anche dieci minuti di ritardo nell'intervento fanno la differenza.

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