Cronaca locale

Studentessa sul treno salvata dallo stupro grazie a due clochard

Un marocchino ha aggredito la ragazza Messo in fuga dai senzatetto, è finito in manette

Assalita in un vagone deserto da un marocchino scatenato mentre torna dall'università. Vittima una studentessa di 26 anni residente a Piacenza, salvata dalla solidarietà e dalla prontezza di due clochard che, accorsi alle sue urla, l'hanno salvata da uno stupro in piena regola. Ora, mentre il suo assalitore è stato arrestato, la giovane è ricoverata in stato di choc in ospedale.

La ricostruzione dei fatti è chiara. Sono da poco passate le 22 di venerdì. Un orario nel quale i convogli ferroviari, soprattutto quelli che fanno tutte le fermate e di rientro da Milano, sono praticamente vuoti. La giovane sale sul regionale 2665 che parte alla stazione di Milano- Rogoredo alle 21.30. Non è la prima volta che fa questo viaggio. L'arrivo nella sua città è previsto per le 22.27. Quando sale a Milano qualche viaggiatore sul suo vagone c'è. Ma via via che il treno fa soste, rimane sola: intorno a lei non c'è anima viva. A un tratto la raggiunge quello che i carabinieri identificheranno come O.B., marocchino di 24 anni, residente nel basso lodigiano. Le si siede davanti e dopo qualche minuto inizia a spogliarsi. Via le scarpe, via i pantaloni. Rimane nudo dalla cinta in giù. Pochi secondi e le è addosso. Prima tenta di eccitarsi e poi inizia a provare, con tutte le forze che ha, a spogliarla. Nonostante il terrore che dovrebbe paralizzarla, la studentessa trova fortunatamente la forza di urlare mentre lo sconosciuto cerca di immobilizzarle le braccia.

È a quel punto, quando la donna è ormai in preda alla disperazione, che arrivano, come angeli salvatori, due clochard. Senzatetto che il mondo ha dimenticato, sordo alle loro necessità, ascoltano, invece, e corrono ad aiutare, con tutte le loro forze, la giovane. Che stremata dalla lotta, con lividi vistosi sulle braccia, lo choc e gli abiti stracciati riesce, così, a evitare il peggio, un rapporto completo. Ci mettono un po' i senzatetto, con poche forze, provati da una vita di stenti, a staccare l'orco dalla vittima, spiegheranno i militari, rimediando anche diversi colpi perché l'uomo, di mollare la presa, non ne voleva proprio sapere. E quando ci riescono lui tenta anche di fuggire. Già, perché il treno nel frattempo è arrivato alla stazione di Santo Stefano Lodigiano. Si ferma e apre le porte. E qui entra in gioco la velocità dei carabinieri di Codogno. Che in pochissimi minuti riescono a rintracciarlo a Santo Stefano e ad arrestarlo dopo che la ragazza - accompagnata in ospedale e subito interrogata - ha fornito una descrizione minuziosa del suo aggressore. Anche la testimonianza dei due clochard è stato importante. Il malintenzionato viene condotto in carcere a Piacenza. La procura gli contesta, dunque, il reato di violenza sessuale. Stamattina l'uomo sarà interrogato

I clochard, un italiano e un tunisino, dopo il gesto eroico, sono tornati a fare la loro vita. Se ne stanno normalmente in giro, è risaputo, sovente sui treni di giorno e nel loro giaciglio di fortuna, spesso alla stazione di Piacenza, di notte.

Chissà che qualcuno non voglia ora, in qualche modo, salvare loro.

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