Cronaca locale

Su "Repubblica" raccolta firme si trasforma in parata nera

Su "Repubblica" raccolta firme si trasforma  in parata nera

Quanto sia sbagliato (e grave) gridare «al lupo», lo si scopre solo quando il lupo arriva davvero. E così sarebbe meglio fermarsi prima di leggere su Repubblica che una democraticissima raccolta firme per presentarsi alle elezioni diventa «parata di giubbotti neri». Certo, ad avvisare della mostruosità gli ormai allenatissimi lettori del quotidiano di De Benedetti, c'è l'occhiello («I neofascisti») e nella seconda riga del titolo il crimine: «CasaPound raccoglie firme al mercato». Apriti cielo. Perché i banchetti sono addirittura otto, «uno anche al mercato di via Fauché, altri a Brugherio, Cinisello, Cernusco, Cornaredo e Vimercate». E «la gente si ferma, acchiappa i volantini, firma consegnando anche il numero di carta d'identità». Roba da non credere, sembra dire Repubblica, visto il programma criminale proposto. «Stop immigrazione, rimpatrio. Impedire lo Ius soli. Basta euro, basta Unione europea. Lavoro stabile, casa di proprietà, figli». Ma siamo matti? Lavoro stabile, casa di proprietà e figli? E poi abolizione dei 35 euro al giorno per le associazioni che accolgono (e lucrano) sugli immigrati. «All'Italia servono figli, non altri immigrati». Non poi una proposta così assurda. E, infatti, anche Repubblica è costretta dire che «Molti firmano per la proposta di legge sul reddito nazionale di natalità».

Difficile allora ritrovare in tutto questo una pericolosa «parata» eversiva dell'ordine democratico. Anche perché lo scopo di CasaPound è raccogliere firme per partecipare alla vita democratica. Con idee magari da bocciare, ma solo dagli elettori (o, nel caso di reati, dai carabinieri) visto che CasaPound non è una formazione terrorista (a differenza di tanti no global che votano a sinistra). E alle elezioni si è già presentata prendendo, alle politiche del 2013, l'esattezza di 47.691 voti. Questa è la democrazia, bellezza.

Che piaccia o no.

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