Le ali di Milano

Sul Malpensa Express con la carta di credito il biglietto si fa a bordo

Ora basta sfiorare un sensore sul binario e poi il capotreno riscuoterà in carrozza. A sei mesi dall'inaugurazione del collegamento fra Terminale 2 e 2 dello scalo aumentati traffico e ricavi

Sul Malpensa Express con la carta di credito il biglietto si fa a bordo

A sei mesi dall'inaugurazione del collegamento ferroviario tra i due terminal di Malpensa, il primo bilancio è positivo: segno che la domanda aspettava la nuova infrastruttura. Cinzia Farisè, amministratore delegato di Trenord, la società che gestisce il Malpensa Express, illustra al Giornale tutti i numeri: «Il traffico è aumentato in maniera graduale, più 17 per cento in gennaio, più 30 in marzo, aprile, maggio rispetto agli stessi mesi del 2016. I ricavi sono aumentati del 38 per cento. Non abbiamo toccato gli orari, nonostante il treno faccia una fermata in più, Malpensa 2, dove il macchinista deve predisporre il cambio di marcia. La puntualità dei 147 treni al giorno è del 91 per cento, la soddisfazione dei clienti è del 95. I passeggeri nel 2016 sono stati 2,2 milioni e nel 2017 stimiamo di arrivare a 2,8, mentre il fatturato, che nel 2016 è stato di 24 milioni, quest'anno potrebbe arrivare a 33».

Il treno aeroportuale è in larga parte «a mercato», nel senso che la contribuzione della Regione per il traffico pendolare è minima. Il biglietto costa 13 euro, quando una prima classe su un'altra direttrice di Trenord dello stesso chilometraggio ne costa circa 7. Caro? «No. Costa meno dei collegamenti aeroportuali all'estero. E poi stiamo studiando un sistema di prezzi più dinamico. Per esempio sconti in base all'anticipo con cui si fa la prenotazione, come in aereo. Sconti per chi non viaggia da solo. Differenziazioni per fascia oraria. Già oggi il biglietto di andata e ritorno fatto online costa 20 euro anziché 26. Va detto che la metà delle vendite online di tutta Trenord, appartiene al Malpensa Express».

Il prolungamento al T2 serve i passeggeri di Easyjet che sono oltre 6 milioni: tutti potenziali clienti del treno. Fino a dicembre dovevano spostarsi in bus tra il T1 e il T2, a meno che non scegliessero di raggiungere l'aeroporto su gomma. Trenord ha anche aumentato le corse notturne per coordinarsi con gli orari della compagnia, con la quale sono in corso campagne di co-marketing. «Ottima anche la collaborazione con la Sea», sottolinea Farisè. Una semplificazione da poco introdotta riguarda il pagamento del biglietto: «Basta sfiorare su un sensore la carta di credito per accedere ai binari, mentre a bordo il capotreno è in grado di attingere al denaro in via elettronica. È la prima volta che in Italia viene introdotto questo servizio: è il futuro».

Interessante osservare le preferenze dei passeggeri in partenza da Milano: fino a sei mesi fa partivano per tre quarti da Cadorna e per il 25 per cento da Centrale-Garibaldi. Ora questi numeri si stanno riequilibrando: 66 per cento da Cadorna e 34 da Centrale. «Centrale sta diventando sempre più l'hub di interscambio per chi arriva da altre città. La collaborazione con le Frecce è importante, il biglietto aeroportuale è venduto anche sul portale di Trenitalia. La qualità dei nostri treni è una priorità e va segnalato che stiamo riallestendo la flotta di quattordici Coradia-Alstom con sedili, pavimenti e sistemi informativi nuovi, su cui investiamo 2 milioni di euro. Teniamo molto anche al personale, che veste divise riconoscibili e parla le lingue».

Si può intuire che il conto economico del Malpensa express sia in utile, ma la tratta non ha una propria autonomia di bilancio in quanto i costi non vengono segmentati. Tuttavia Trenord ha creato una «business unit» aeroportuale che guarda al servizio nei tre principali aeroporti lombardi: Malpensa, Linate e Orio al Serio. Per raggiungere Linate, già oggi ma non tutti ancora lo sanno può essere utilizzata la stazione Forlanini, creata per Expo e servita dal Passante, dalla quale in due fermate di bus urbano (73) si è a Linate. Forlanini già oggi è un importante luogo di interscambio, servendo potenzialmente un bacino da 130mila passeggeri al giorno che va da Novara a Varese a Saronno; dal 2020 qui s'incrocerà anche la linea 4 della Metropolitana. E poi c'è Orio al Serio, che con i suoi 11 milioni di passeggeri è il terzo aeroporto italiano, principale base di Ryanair. L'aeroporto non è collegato alla ferrovia ed è in progetto un collegamento diretto da Milano, già «benedetto» dal ministro Del Rio e già finanziato con 8 milioni.

I tempi non sono ancora noti, ma la domanda è elevata e l'Orio Express, quando ci sarà, non potrà che essere un successo.

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