Cronaca locale

Tassisti in rivolta contro Uber, città bloccata

Protesta per l'approvazione del Milleproroghe: «Favorisce la concorrenza sleale»

Paola Fucilieri

Un disagio può provocare anche un silenzio irreale. Ad esempio quello di ieri tra via Sammartini e via Schiaparelli intorno alle 13. Con le macchine dei tassisti ferme ai lati delle carreggiate, i lampeggianti accesi, i conducenti assenti e la gente che camminava in fretta, sotto il sole, verso la stazione Centrale. Dove invece erano il rumore e gli insulti a inscenare il disagio. Esattamente quello che, nello stesso lasso di tempo, stava accadendo negli aeroporti di Linate e Malpensa.

Ieri, infatti, con 153 voti favorevoli e 99 contrari, il Senato ha votato la fiducia al governo sul decreto legge «Milleproroghe», che ora va alla Camera in seconda lettura. Tra le misure contenute nel provvedimento c'è il rinvio al 31 dicembre 2017 del termine per disciplinare i servizi di noleggio con conducente e limitare pertanto l'esercizio abusivo di servizi taxi. Così i tassisti, per protesta, hanno sospeso l'attività in tante città italiane, sostenendo che il rinvio apre di fatto le porte a Uber.

Sempre nel pomeriggio di ieri in piazza Duca d'Aosta sono arrivati poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa anche per una violenta discussione scoppiata tra i tassisti e un autista Ncc (noleggio con conducente) davanti all'hotel Gallia, poi mediata dalla polizia. Mentre le pattuglie dei vigili urbani incaricate di controllare l'abusivismo, tra la contentezza dei tassisti, hanno fermato alcuni autisti Ncc per controlli, trovandone uno fuori dalle regole e multandolo. Già dall'altra notte si erano verificati i primi problemi, con lunghe file di turisti e cittadini alle stazioni dei taxi, assemblee spontanee e poi permanenti, con gli autisti che fermavano le macchine per non caricare più clienti.

Con il voto del Senato, sostanzialmente viene sospesa fino al 31 dicembre un'integrazione alla legge del settore, quel cavillo «29 comma 1-quater» da anni nelle orecchie degli operatori di categoria. Diventeranno più complicati i meccanismi per dimostrare che un autista Ncc (noleggio con conducente) abbia procacciato un cliente per strada (come se fosse un taxi) grazie alle nuove tecnologie (le app) senza essere rientrato in autorimessa come previsto dalla legge. E verosimilmente aumenteranno i ricorsi accolti contro le sanzioni. Senza il «29 1-quater», inoltre, diventa possibile per un Ncc con licenza di una città avere un garage in un altro Comune, «falsando» i numeri delle autorizzazioni (comunali) e dunque il mercato. Le organizzazioni sindacali dei tassisti milanesi hanno chiesto un incontro urgente con il neo prefetto di Milano Luciana Lamorgese, perché dopo l'approvazione dell'emendamento di modifica al decreto, secondo i tassisti, «si ritorna di fatto indietro di otto anni» e, a loro avviso, se approvato «concede il via libera a tutta una serie di azioni abusive nel settore del trasporto persone».

In un comunicato spiegano che si tratta di un provvedimento «che ci danneggia e prepara la strada alle azioni delle multinazionali che da tempo operano sul territorio in spregio alle norme vigenti».

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