Cronaca locale

Il teatro dei milanesi apre il sipario sulla riviera di Ponente

Anche quest'anno è Borgio Verezzi la meta preferita per un festival che compie 50 anni

Antonio Bozzo

Franco Ventrice, milanese che con la moglie Gabriella vive in Riviera da molti anni, potrebbe raccontare mille aneddoti sul Festival teatrale di Borgio Verezzi, nato 50 anni fa. Ventrice, come un'infinità di lombardi e piemontesi che frequentano quest'angolo di Liguria ponentina, difficilmente perde uno spettacolo, anche se ora, con l'età che avanza, arrivare lassù a Verezzi («ci andavo a piedi con mia moglie e gli amici»), nonostante la navetta che collega Borgio a piazza Sant'Agostino, non è così agevole. «Mi raccontano che è pieno di giovani, per fortuna», dice con un sorriso l'anziano amante del teatro interrogato davanti a un manifesto con il programma, mentre legge con curiosità.

Tutti hanno sentito parlare almeno una volta della rassegna teatrale in provincia di Savona. Si svolge nel pieno della stagione turistica e serve anche a testare spettacoli che poi vedremo nelle città. Le rappresentazioni avvengono in un luogo incantevole, all'aperto, sul sagrato davanti alla trecentesca chiesa di Sant'Agostino, nel romantico borgo ricco di locali e ristoranti che guarda il mare là sotto. La location, come si dice con brutta parola, non è l'ultimo dei motivi che attrae pubblico. Le prime nazionali del 2016 sono undici. Sette le abbiamo viste nella prima parte del Festival, cominciato a inizio estate. Una, a fine giugno, allestita addirittura nelle Grotte di Borgio Verezzi: «Happy Goldoni!», prodotta dallo Stabile di Genova. Da oggi al termine della rassegna (21 agosto) il cartellone ne prevede quattro. Per oggi e domani ecco un grande classico: «L'avaro» di Molière, con regia di Ugo Chiti e nove attori in scena.

Arpagone è interpretato da Alessandro Benvenuti e il lavoro fa parte delle riscritture di classici che Chiti sta operando per Arca Azzurra Teatro. Lo spettacolo andrà anche a Sarsina, in Romagna, per il Plautus Festival (curato da Cristiano Roccamo) che la cittadina dedica al compaesano Tito Maccio Plauto: vi nacque nel secondo secolo prima di Cristo. Precederà la rappresentazione un «Antigone» e «Mostellaria» di Plauto con regia di Roccamo.

A Verezzi ritroveremo Ugo Chiti il 10 e l'11: suo il libero adattamento da Aldo Palazzeschi del romanzo «Sorelle Materassi», va in scena in prima nazionale per la regia di Geppi Gleijeses. Con Lucia Poli (sorella di Paolo, scomparso da pochi mesi), Milena Vukotic, Marilù Prati, altri quattro attori. Due lavori di sicuro richiamo concluderanno il festival: il dramma della solitudine «L'inquilina del piano di sopra» di Pierre Chesnot, con Gaia Da Lurentiis, Ugo Dighero e Laura Graziosi diretti da Stefano Artissunch (dal 17 al 19); la commedia «Ostaggi» di Angelo Longoni, regia di Matteo Oleotto, con Marina Massironi, Roberto Citran e altri tre attori (20 e 21 agosto). Sul sito www.festivalverezzi.

it tutte le informazioni su spettacoli, biglietti e trasporti per raggiungere il teatro sotto le stelle.

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