Cronaca locale

Teatro, incontri, video Il weekend parla russo

Si chiude la rassegna su autori e registi In scena le donne di Cechov e i Dodici di Blok

Antonio Bozzo

Toni Servillo con Elvira, in replica a Milano fino al 22 dicembre, è appena tornato dal Maly Drama Teatr di San Pietroburgo - ospite del Forum Internazionale della Cultura - e due sedi del Piccolo, il Teatro Strehler e lo Studio Melato, parlano russo. Letteralmente. Stanno ospitando, con gratificante successo, alcuni lavori della scena russa. «Abbiamo ritenuto di primaria importanza portare a Milano i nostri classici, ma con soluzioni sceniche moderne e inaspettate», ha detto Valery Fokin, direttore dell'Alexandrinsky Theatre della metropoli baltica. La settimana russa - fatta di quattro spettacoli, incontri e dibattiti al Chiostro di via Rovello, in Università Statale e nella Scuola del Piccolo - termina domani. Gli spettacoli, per chi si spaventasse per le difficoltà di comprensione, sono in lingua russa con sovratitoli in italiano. Ma ecco che cosa va in scena negli ultimi giorni. Stasera allo Strehler, alle ore 19, vediamo On the other Side of the Curtain. Titolo vagamente alla Pink Floyd per un viaggio nel futuro, nel 4.015, quando durante un esperimento di reincarnazione - strane cose accadono in quel lontano secolo a venire - riappaiono tre donne: Masa, Irina e Olga. Sono tre donne di carta, nate dalla fantasia potente e malinconica del grande Anton Cechov: le tre sorelle di una sua famosa pièce. Il regista Andriy Zholdak le fa rinascere in una stazione spaziale che si chiama Mosca, come la capitale dell'Impero russo (la Russia resta sempre un Impero).

Altro spettacolo, allo Studio Melato domani The Twelve, tratto dal poema in italiano conosciuto come I dodici, del simbolista Alexander Blok. È un testo miliare della letteratura russa, ma si potrebbe anche dire sovietica, del secolo scorso, scritto nel 1918. Dodici sono gli apostoli-soldati che percorrono Pietrogrado, restituiti al lettore nella magnifica e immaginifica lingua del poeta, mentre la Grande Madre Russia viene scossa dalla Rivoluzione. Protagonista dello spettacolo è la città. Il regista Anton Okoneshnikov, l'artista Elena Zhukova e la videoartist Maria Varakhalina hanno ideato un'ambientazione che fa sentire il pubblico avvolto. In scena i giovani attori dell'Alexandrinsky Theatre con gli allievi del Russian State Institute of Performing Arts. Come a dire, il meglio delle presenti e future scene russe.

Che per fortuna il Piccolo Teatro ci permette di assaggiare.

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