Cronaca locale

«A teatro son tornata a recitare... di petto»

Debora Caprioglio in una commedia degli equivoci con Gianfranco Jannuzzo

Ferruccio Gattuso

Parenti serpenti. La rima baciata più infallibile, forse più dura da ammettere, ma statisticamente più comprovata. Ieri come oggi, un'eredità in arrivo ha il potere di far saltare equilibri, scatenare sogni nascosti, nutrire rivalità improvvise e rancori sepolti sotto i sorrisi delle feste comandate. I parenti, poi, possono essere serpenti anche a distanza. Trovarsi all'epicentro della convenienza e dell'incasso - a due passi dal «caro estinto» - e gettarsi nel gioco di trame e ricatti per ottenere quel singolo euro in più è un sabba che si ripete spesso. Metti dunque sul palcoscenico una piéce divertente, amara, sorniona e urticante come «Alla faccia vostra», scritta dal drammaturgo francese Pierre Chesnot, immaginata in una Francia degli anni '70 e - per quel che accadrà in scena al Teatro Manzoni fino al 19 marzo trasferita nella Roma di oggi. Con la regia di Patrick Rossi Gastaldi, che ne ha firmato anche l'adattamento, questa commedia ispirata a Feydeau, «fitta di entrate e uscite di scena, di un linguaggio colto ed elegante e di un utilizzo scientifico dei colpi di scena ad aumentare esponenzialmente la curiosità per un finale a sorpresa» (sono parole del regista) vede il ritorno al Manzoni, a una sola stagione di distanza, della coppia Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio. In una ridda di ricatti e rivalità senza codice d'onore, i due maggiori contendenti sono proprio loro: il genero del defunto, Lucio (Jannuzzo), e la seconda moglie del medesimo dipartito, Angela (Caprioglio), procace femmina che, con i denari attesi e pretesi, pensa di rifarsi una vita in Costa Azzurra con un amante francese decisamente più giovane di lei. Un ritorno, per Debora Caprioglio, alla propria giunonica fisicità: «Il nostro regista scherza e sostiene che sono tornata a una recitazione di petto spiega divertita l'attrice In realtà, io cominciai la carriera da giovanissima, a nemmeno vent'anni, ed essendo alle prime armi puntai ovviamente sulla mia fisicità. Negli anni a seguire, per farmi accettare come attrice, ho cercato di mortificare il mio fisico. Oggi, con questa commedia, torno a godermelo, certa che il pubblico abbia capito che in me c'è dell'altro». Un ruolo ironico e auto-ironico, quello di Angela, che nella versione francese prevede invece una ragazza: «Qui invece Angela è una donna matura, che deve giocare bene le proprie carte», spiega Caprioglio. All'astuzia collettiva si aggiunge un concentrato di perfidia, quella di Lucio: «Cerco di dare il peggio di me spiega divertito Jannuzzo come cattivo e, spero, il meglio come attore.

Il finale, dopo tanta meschinità, prevede per me forse la figura di una simpatica canaglia, perché fallisco in ogni mio intento».

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