Cronaca locale

Tesoro globale da 4.200 miliardi

Cresce il turismo del benessere. E l'Italia è nella top ten mondiale

Francesco Pascini

Dopo cibo, cultura, moda e design anche la salute potrebbe diventare uno dei motivi per mettere al primo posto l'Italia come destinazione di un viaggio. Grazie alle Spa: Salus per aquam, acronimo coniato dai Romani, assidui frequentatori delle stazioni termali e profondi conoscitori dei benefici delle loro acque tanto da trasformarle in luoghi non solo di salute, ma anche di vita sociale. Con un business totale di oltre 18 miliardi di dollari, l'Italia si piazza nella top ten mondiale dei Paesi nel settore del turismo del benessere, Spa e terme. Il dato emerge dal «2018 Global Wellness Economy Monitor» dell'ente no-profit Global Wellness Institute: il settore a livello globale si conferma come uno tra quelli più in salute e a maggiore tasso di crescita. Parliamo di oltre 4.220,2 miliardi di dollari nel 2017 con una crescita media annua del 6,4% dal 2015, quasi il doppio rispetto alla crescita economica globale (+3,6%), e un peso del 5,3% sull'economia mondiale.

Del valore totale globale, 996,2 miliardi si divide tra turismo, spa, terme, immobiliare e corporate - cioè il benessere sul posto di lavoro -, i segmenti in cui l'Italia eccelle e che rappresentano, nel mondo, i driver con il maggior potenziale di sviluppo: si prevede che dal 2017 al 2022 il real estate registrerà un incremento dell'8% (+6,4% nel 2017), il benessere sul posto di lavoro salirà del 6,7% (+4,8%), il turismo crescerà del 7,5% (+6,5%), mentre il business delle spa, che l'anno scorso ha registrato l'incremento maggiore con un +9,8%, in 5 anni metterà a segno un +6,4% e quello delle terme un +6,5%.

In questo contesto l'Italia si posiziona tra i primi dieci Paesi al mondo tra turismo, centri benessere e terme. Siamo sesti nel mondo, invece, con 3,2 miliardi, in crescita del 32% annua rispetto al 2015, per quanto riguarda le Spa, con quasi 4mila strutture che impiegano 83mila persone; e quinti nelle terme con 1,7 miliardi e 768 centri, dopo Cina, Giappone, Germania e Russia.

Nel frattempo le terme, per crescere, hanno investito su informatica e digitalizzazione dei processi aziendali: +28% dal 2015 al 2018, calcola Ebiterme, l'Ente Bilaterale Nazionale delle terme costituito da Federterme Confindustria, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs.

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