Cronaca locale

Tornano i militari in periferia Blindata anche piazza Duomo

Pattuglie miste a Corvetto, via Padova e a Giambellino In centro la prefettura conferma le barriere anticarro

Tornano i militari in periferia Blindata anche piazza Duomo

Sono giorni caldi per la sicurezza in città. Se ne continua a parlare, si lavora e si discute. E il punto non sono solo le periferie, per quanto pericolose, come ha sottolineato non più tardi di due giorni fa il capo della Polizia Franco Gabrielli davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie, ma anche e soprattutto l'allerta terrorismo. Lambrate, Mecenate, Scalo Romana e Quarto Oggiaro i quartieri considerati «a rischio criminalità» dalla polizia, cui si aggiungono Lambrate, Quarto Oggiaro e Rogoredo come le aree a rischio spaccio. Ed è proprio in queste zone che potrebbero essere assegnati alcune pattuglie miste, formate da carabinieri o poliziotti e militari. I vertici delle forze dell'ordine infatti stanno ridisegnando la mappa della sicurezza in città, ovvero dove sistemare le pattuglie di militari dopo le vacanze di Natale, per cui erano state date altre priorità.

Il comitato per l'Ordine e la Sicurezza ha confermato tutti i «servizi» come si dice in gergo tecnico pre festivi. Tradotto i 650 militari dell'operazione «Strade sicure» torneranno a presidiare le periferie come prima. I quartieri caldi dunque San Siro con particolare attenzione a piazzale Segesta e via Mar Jonio, via Padova, piazzale Loreto, dove il 12 novembre venne ucciso Antonio Rafael Ramirez, il 37enne di Santo Domingo. Ancora piazzale Corvetto, Giambellino e Maciachini. Compare anche la stazione di Bovisa. Proprio al Corvetto Forza Italia ha organizzato per sabato 21 dalle 15 alle 18 un presidio di protesta contro l'illegalità diffusa.

Sono circa 800 militari di stanza in città: 650 a cui si sono aggiunti 150 soldati richiesti dal sindaco Beppe Sala dopo l'omicidio di Loreto. Queste le pattuglie miste mobili.

Presidi fissi di militari, invece, saranno collocati nelle zone ad alta affluenza, fino a fine febbraio. I luoghi caldi indicasti dall'allora prefetto Alessandro Marangoni: Darsena, Castello, Stazione Centrale, Bonola e Sammartini. «L'impiego dei militari - aveva dichiarato il prefetto a fine novembre - è principalmente di prevenzione per quelli che sono i reati comuni e i reati connessi al terrorismo».

A questo proposito da corso Monforte ieri è arrivata la decisione di mantenere le barriere anticarro in piazza Duomo. I New Jersey erano stati posizionati a protezione della piazza, ma soprattutto dei mercatini di Natale dopo la strage di Berlino. Una precauzione che prefettura e questura, di concerto con il Comune hanno deciso di mantenere a fonte anche delle dichiarazioni del capo della Polizia Gabrielli che ha parlato della possibilità di un attacco terroristico anche nella nostra città. «Prima o poi l'Isis colpirà anche noi» ha avvertito il 6 gennaio. Due le considerazioni: in Lombardia si registra il più alto tasso di «foreign fighters» e l'uccisione di Amis Amri, l'attentatore di Berlino, a Sesto San Giovanni.

Il livello di allerta è altissimo e tutti i protocolli di sicurezza sono stati alzati. Un dato? La circolare di novembre diffusa dal dipartimento di pubblica sicurezza che obbliga tutti gli agenti di pubblica sicurezza a girare armati anche fuori servizio. Così son o aumentate le zone interdette al traffico e sono cresciuti i controlli radiogeni nei musei e nelle zone di grande affluenza.

Al tavolo di palazzo Diotti si è discusso anche della manifestazione di Forza Nuova annunciata per sabato: «non vi sarà alcun corteo ma un presidio nella zona dell'Arco della Pace» la decisione.

L'iniziativa preannunciata dall'Anpi provinciale - organizzata in segno di protesta contro la manifestazione del movimento di ispirazione neofascista - «potrà svolgersi- spiegano dalla Prefettura - anch'essa in forma statica, in piazza Fontana».

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