Cronaca locale

Tour nella grande storia della Milano industriale

Il Comune e Assolombarda lanciano una guida digitale e una App Ecco i «monumenti al lavoro» e la nuova vita delle fabbriche dismesse

Simone FinottiSei itinerari in cerca di visitatore. Da oggi basta un clic sul portale Turismo Milano (www.turismo.milano.it), o un colpo di dito sulla app MilanoItinerari, per iOS e Android, per scoprire, in sei percorsi inediti, ciò che resta della Milano capitale dell'industria italiana dalla fine dell'Ottocento al secolo scorso, senza dimenticare i musei d'impresa e le nuove tendenze in fatto di architettura del lavoro. È nata la nuova guida digitale «Milano industriale», realizzata da Comune e Assolombarda per svelare il fascino degli antichi spazi industriali, da sempre parte del paesaggio milanese: alcuni sono stati recuperati, valorizzati o adibiti ad altre destinazioni, altri appaiono ancora dismessi e abbandonati. Dagli impianti ex Ginori alle Antiche Cucine Economiche, dall'ex Manifattura Tabacchi al villaggio Falck, dalle storiche sedi Rai di corso Sempione alla Rinascente: luoghi-simbolo davanti ai quali, magari, passiamo distrattamente tutti i giorni, senza farci troppo caso. Grazie a questa guida, curata da Giorgio Bigatti, è ora possibile, in modo semplice e intuitivo, programmare itinerari di visita completi per capire come l'industria sia diventata un fattore di costruzione del paesaggio urbano. I sei percorsi corrispondono ad altrettante aree tematiche: coerente la scelta di partire dalla formazione, requisito essenziale per l'accesso al mondo del lavoro. Così la sezione «Istruzione e lavoro» ci accompagna in luoghi come la Bocconi, l'Istituto Carlo Cattaneo e la Società Incoraggiamento Arti e Mestieri (Siam). Anche i trasporti hanno avuto, ed hanno, un ruolo essenziale nello sviluppo della città e del suo hinterland: il percorso «Reti e trasporti» invita a visitare le ex stazioni di Bullona, in via Piero della Francesca, e Milano-Monza, in via Gioia, la stazione Centrale, la stazione di Porta Genova e la rimessa Atm di via Messina, oltre all'acquedotto di via Cenisio, le officine del gas alla Bovisa e l'ex centrale termoelettrica di Porta Volta. Piatto forte è l'itinerario di «Archeologia industriale», con una ventina di tappe che vanno dal negozio Cargo sulla Martesana, negli ex stabilimenti Ovomaltina, alla storica sede Corsera di via Solferino, passando per le ex cartiere Binda (navigli), l'ex Italcima (zona viale Jenner), la Fabbrica del Vapore, l'ex Richard Ginori, attiva fino agli anni Settanta sul Naviglio Grande, il Superstudio Group di via Forcella, l'ex Riva Calzoni di via Solari e le Cucine Economiche di viale Monte Grappa. Non poteva mancare la tradizione bancaria e finanziaria della città, che emerge dalla sezione «Banche e finanza»: fra le tappe il Palazzo della Borsa, le Gallerie d'Italia (ex Banca Commerciale italiana) e la Ca' de Sass.

 Si chiude con due percorsi all'insegna della preziosa eredità di quel patrimonio industriale: «Musei e fondazioni d'impresa»  (Museo Kartell, Zucchi Collection, Galleria Campari, archivio Magneti Marelli, Fondazione Prada).

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