Cronaca locale

«Trattative e contratti Per le nostre aziende Expo sta funzionando»

Assolombarda cresce per associati e attività Parla il direttore generale dell'organizzazione «L'evento è una grande occasione di business»

Aumentare gli associati e ridurre le spese anche in anni di crisi. E usare Expo come strumento di business. Nel biennio della presidenza di Gianfelice Rocca, Assolombarda è cresciuta. E l'«uomo macchina», artefice di questa ritrovata centralità, è il direttore generale Michele Angelo Verna.

«Assolombarda - dice - ha dimostrato di essere un corpo intermedio che funziona bene. E i corpi intermedi funzionano se si comportano da istituzioni, se rappresentano le imprese, se stanno al loro fianco».

Qual è lo stato di salute dell'organizzazione?

«In 15 mesi abbiamo fatto 543 nuovi associati, di ogni tipo: start-up, piccole, medie e grandi imprese. Abbiamo rilanciato la controllata, il nostro patrimonio è cresciuto del 40% in due anni».

E quale profilo avete dato all'associazione?

«Abbiamo lavorato sull'identità, sui servizi e sulla funzione di lobby. Nuovo statuto, semplificazione, organizzazione per filiera. Quanto ai servizi sono stati ampliati, faccio un esempio, un recente consorzio per l'acquisto di energia con 80 imprese, che ha generato un risparmio da 2,5 milioni. E poi la formazione: 68mila lavoratori per 29 milioni di euro. E 600 ore di formazione in azienda».

E l'attività di lobby?

«Quella si fa con i cahiers de doleance e con iniziative concrete. Noi abbiamo messo in campo 50 progetti per “far volare Milano”, 5 interni, 20 per le imprese e 20 per il territorio. Il tema della grande area metropolitana è centrale. Nel 2030 il 78% della popolazione vivrà nelle aree metropolitane, che produrranno l'80% del Pil».

Una parte di questi progetti sono dedicati a Expo. E allora, qual è il vostro giudizio, oggi, sull'evento milanese?

«Noi abbiamo fatto un investimento enorme su Expo. Intanto diciamo che su 164 affidamenti di Expo per opere, beni e servizi, 35 milioni sono andati a imprese associate ad Assolombarda (il 21%). Sono 210 le imprese associate che lavorano con Expo e Padiglione Italia. E con rispetto assoluto di legalità e trasparenza».

Ci sono voci discordanti, anche fra le categorie economiche, sulla riuscita di Expo.

«Devo dire che per noi è una grande occasione per fare business. Abbiamo fatto in modo di partecipare agli incontri delle delegazioni con contatti ai massimi livelli. Io non soffro di “convegnite” e non amo i salotti. Abbiamo promosso 27 eventi istituzionali, cui hanno partecipato 100 imprese associate. Ci sono stati 208 incontri bilaterali e sono partite 44 trattative».

Insomma, ottima?

«Dal punto di vista industriale più che positivo. Credo che la stima dei 5 miliardi di valore aggiunto non sia lontana dalla realtà. Poi è un'Expo molto bella, molto ben organizzata e anche in termini di reputazione avrà un effetto eccellente. Per l'impatto in città aspetterei, ma credo che tradizionalmente siano gli ultimi due mesi quelli che danno i maggiori risultati».

Qual è la valutazione su Milano, che si appresta a chiudere un ciclo amministrativo?

«Dal punto di vista dell'e-governement c'è spazio per rendere servizi in modo più efficace. La Camera di commercio milanese è fra le migliori, e il Comune potrebbe farle svolgere questi servizi, invece di farlo direttamente».

L'inasprimento dei tributi locali è stato molto dibattuto.

«Sulla tassazione degli immobili d'impresa, uffici e capannoni, Milano è il Comune più gravoso su 89 che abbiamo preso in esame, con 3.500 euro. Certo i valori di mercato sono alti. Ma deve scendere. C'è poi il tema della città metropolitana, eccezionale occasione di rilancio. Sullo statuto è stato fatto un buon lavoro, ora - magari con l'aiuto dell'opposizione, si deve passare con efficacia e celerità al piano strategico».

La crisi della Grecia vi preoccupa?

«No se parliamo di numeri e non di politica. Non c'è un riflesso immediato. Noi esportiamo meno di 4 miliardi di euro. Piuttosto, le sanzioni alla Russia sono costate 600 milioni di euro alle imprese lombarde».

Michele Angelo Verna

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