Cronaca locale

Tribunale dei brevetti, c'è aria di sconfitta Il centrodestra attacca

Dopo Ema, per Milano c'è il pericolo di un bis Gelmini: «Candidatura sparita dai radar»

Tribunale dei brevetti, c'è aria di sconfitta  Il centrodestra attacca

Milano rischia un'altra sconfitta. Sul tribunale dei brevetti c'è aria di disimpegno governativo e un'altra bocciatura sarebbe un colpo durissimo dopo il verdetto che ha assegnato all'Olanda la ambita sede dell'Agenzia del farmaco.

L'istituzione comunitaria che controlla i medicinali (l'Ema) aveva sede a Londra ed è clamorosamente finita ad Amsterdam - invece che al Pirellone - dopo il sorteggio che a Bruxelles ha deciso il testa a testa con Milano. Altra storia, altre istituzioni ed esito positivo invece - per Milano e Cortina - sulle Olimpiadi invernali del 2026, ma sulla sede del tribunale dei brevetti, assegnato a Londra, adesso pare che rischiamo grosso. La partita è apparentemente ferma dall'estate, anche per il lungo stallo della Brexit, ma il recente trionfo di Boris Johnson in Gran Bretagna dovrebbe dare un'accelerata. Èd è a fine giugno che risale l'ultima notizia rintracciabile dal Governo: un incontro alla Farnesina, su invito del ministro Enzo Moavero Milanesi, al quale parteciparono il governatore Attilio Fontana, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e la presidente della Corte d'Appello di Milano Marina Tavassi. Fu occasione di un «articolato scambio di vedute sull'accordo istitutivo del TUB, non ancora in vigore, e in particolare sulla sede della sua Divisione Centrale, originariamente assegnata a Londra». Il Comune di Milano e la Regione hanno confermato l'interesse ad accogliere la sede, preannunciando «una formale candidatura» di Milano.

Poi, da parte del governo, praticamente più niente. E adesso a suonare la sveglia arrivano la capogruppo alla Camera di Forza Italia, Mariastella Gelmini, il capogruppo azzurro a Palazzo Marino Fabrizio De Pasquale e il segretario lombardo della Lega, il deputato Paolo Grimoldi. «La Brexit è sempre più vicina, ma la candidatura di Milano è sparita dai radar - dice Gelmini - Tra i motivi dello stop l'inconcludenza e la totale inaffidabilità del governo in campo internazionale e poi la mancata ratifica dell'accordo da parte della Germania. Ospitare la sede del Tribunale comporterebbe un notevole indotto economico e nuovi posti di lavoro. Una opportunità da cogliere al volo». «Milano, la Lombardia e l'Italia avrebbero quindi tutto l'interesse a chiudere al meglio questa partita. Eppure l'impegno dell'esecutivo, fino a oggi, sembra assai poco concreto. Dopo la débâcle sull'Ema, perdere anche il Tribunale dei brevetti sarebbe la dimostrazione che il peso specifico del governo Conte è prossimo allo zero».

«Sulla candidatura è calato il silenzio più totale - osserva preoccupato De Pasquale - Chiediamo al sindaco di informare il Consiglio. Alla luce di alcune sue dichiarazioni la sua credibilità dovrebbe metterci al riparo da sorprese. Tuttavia dopo aver perso l'Ema è necessario un grande e continuo sforzo diplomatico per portare a Milano non un evento ma una sede duratura di una istituzione europea che assicura nuovo lavoro e investimenti».

Anche Grimoldi incalza: «Cosa aspettano Palazzo Chigi e la Farnesina a darsi una mossa?». «Che fine ha fatto la candidatura di Milano per l'assegnazione della sede del Tribunale Europeo dei Brevetti, quando Londra lascerà l'Europa? Il Governo, dopo un incontro nei mesi scorsi con il governatore lombardo Fontana, aveva promesso il massimo sostegno e invece finora non ha fatto nulla. Eppure Milano ha tutti i requisiti per ottenere questa assegnazione, avrebbe una sede già pronta per ospitare il tribunale in uno spazio adeguato da 850 metri quadrati, già disponibile in via San Barnaba, ed è la città giusta, a livello europeo, per affiancare Berlino e Parigi che ospitano le attuali altri due sedi». «La partita sta entrando nel vivo, dobbiamo darci da fare, ma se il Governo resta a guardare perché tanto dei lombardi non gliene frega niente...

».

Commenti