Cronache

Triennale, quelli che il calcio era gioia minuto per minuto

Cinque giorni dedicati alla cultura del gioco parlato e raccontato dalle voci dei protagonisti più amati

Triennale, quelli che il calcio era gioia minuto per minuto

C'è un calcio che fa catenaccio al circo Barnum del calcio contemporaneo dei selfie e dei tatuaggi, dei diversamente pettinati e della narrativa su Pinterest, dei fenomeni da baraccone e delle partite on line che sembrano in differita. Un calcio che magari soffre di nostalgia ma che non si fa illusioni, perchè indietro comunque non si torna. C'è un calcio che fa fatica a trovare le parole per raccontarsi visto che le immagini ormai dicono tutto, che fa fatica a farsi leggere visto che nessuno, o quasi, legge più, un calcio che vuol parlare ai ragazzi di Rocco e di Herrera, del Mundial e del Mundialito, di Osvaldo Soriano e di Febbre a 90 quando l'unica memoria che millennials e jurassic hanno, e che interessa, è quella del cellulare.

É una bella partita quella che MilanoCalcio City gioca da oggi al primo ottobre, una partita parlata e raccontata, come si usava quando si stava meglio quando si stava peggio, e pazienza come andrà a finire perchè come diceva Boskov «se vinciamo siamo vincitori, se perdiamo siamo perditori». Il calcio parlato, come se non lo fosse già tutti i giorni, ventiquattr'ore su ventiquattro, ma prima pensato stavolta; il calcio chiacchierato senza schiamazzi; il calcio raccontato dal calcio non da nani, saltimbanchi e ballerine.

Strano ma anche normale che lo faccia Milano locomotiva di tutto, eterna nuova frontiera del nuovo, sempre con la testa nel futuro come Hateley nel derby, ma che va a rimorchio da anni solo nel campionato più noioso del mondo, con le sue proprietà globali e i risultati da provinciale. Ma è sempre qui la festa, che sia moda, musica o food. Si gioca su quattro campi, tutti a ingresso libero: le Storie, o «Stories», il Gioco, o «Play», i Fuoricampo e il «Foodball» perchè la cucina non manca mai e sarà derby (il 29 settembre, alle 11) tra Carlo Cracco, vicentino ma milanista e Davide Oldani interista «da prima che nascessi». Perchè il derby sarà l'ombelico del mondo dell'evento. Gianni Rivera, Mariolino Corso e Luisito Suarez (domani alle 17.30) a raccontare gli anni del Mago e del Paròn, ma anche quelli di Beppe Viola e di quelli che...; oppure Gino e Michele contro Teo Teocoli, Giulio Giorello contro Massimo Cacciari, Regina Baresi figlia del Beppe interista contro Carolina Morace che guida il Milan delle donne. I due Baresi li trovate invece stasera alle 20.30 al Rgp Precotto.

Cinque giornate, a partire da oggi, (programma su (www.milanocalciocity.it) direzione artistica di Stefano Boeri e Alessandro Riccini Ricci, più di cento ospiti, oltre trenta appuntamenti per fare anche del calcio un festival letterario, e la Triennale come studio centrale come a Tutto il calcio minuto per minuto, collegato con cortili e campetti, da viale Monza al Parco Sempione. Dove si giocherà il più classico dei derby Scapoli-Ammogliati, ma anche il moderno Haters-Buonisti, come se i buonisti non fossero haters a loro volta. Potrai farti un selfie con la Champions, tirare un rigore virtuale come se fossi a San Siro.

Ci saranno Cabrini e Antognoni, Capello e Albertini, «Oronzo Canà», cioè Lino Banfi, perchè la Longobarda siamo noi, e Gianfelice Facchetti a raccontare i campioni d'Italia della Guerra, i Vigili del fuoco di La Spezia. Basterà a battere il circo Barnum? Nils Liedholm diceva: «Finchè la palla l'abbiamo noi, gli altri non possono segnare..

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