Cronaca locale

Un tris di donne come capolista

Balzani, Rozza e De Cesaris tornano in campo dopo le scintille nella campagna delle primarie

Un tris di donne che promette scintille a sinistra. Due si sono già scornate nella campagna per le primarie, ma se davvero - come si dice in questi giorni - saranno in cima a tre liste diverse a fianco di Giuseppe Sala, si preannuncia una divertente guerra sui voti. La vicesindaco Francesca Balzani, reduce dalla sconfitta contro mr Expo, potrebbe guidare lista civica di sinistra che terrà insieme i coordinatori del movimento arancione che dopo Pisapia nel 2011 hanno trainato anche la sua campagna per le primarie (da Paolo Limonta a Antonella Meiani), pezzi di Sel (Luca Gibillini, Mirko Mazzali), forse indipendenti del Pd (da Carlo Monguzzi a Paola Bocci, che sono sempre meno a proprio agio nel partito democratico a trazione renziana). L'ex vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, che accusa Pisapia e Balzani di averle rovinato il film in cui doveva conquistare Palazzo Marino e nominare vice Pierfrancesco Maran (poteva essere la delfina del sindaco, invece è finita che ha dato le dimissioni e Pisapia ha investito la Balzani), potrebbe essere il primo nome della lista Sala. Nel listone entrerebbero anche gli assessori della giunta senza partito: Franco D'Alfonso, Chiara Bisconti, Daniela Benelli e Cristina Tajani che hanno iniziato la carriera in Comune come esponenti di Sel ma sostenendo mister Expo hanno chiuso i rapporti col partito.Ma già si apre un primo match. L'architetto Stefano Boeri, che nel 2010 fu sconfitto alle primarie da Pisapia, divento il capolista del Pd (e incassò oltre 20mila preferenze). Due giorni fa sulle pagine del Corriere ha chiesto al partito di ripetere lo stesso schema con la Balzani. Un'ipotesi che dovrebbe superare parecchi ostacoli tra i renziani e gli assessori dem che hanno supportato il manager.Come capolista del Pd spunta allora Carmela Rozza, l'assessore alla Casa che traina i voti dei quartieri popolari, un terreno scivoloso per Sala. Di lei si è detto anche in questi giorni che potrebbe diventare in caso di vittoria del centrosinistra a giugno il prossimo presidente del consiglio comunale. Un ruolo che le fu offerto già nel 2011 e rifiutò, molto improbabile che si accontenti di gestire l'aula dopo cinque anni di mandato e se porterà a casa un buon pacchetto di voti.Nella fantapolitica di questi giorni, va di moda il gioco a chi farà cosa. Gli ex assessori fedelissimi di Pisapia si sono schierati con Sala e questo dovrà valere qualcosa, in termini di posizioni. Ma certe ambizioni potrebbero sfumare a fronte di una perormance elettorale deludente. Diciamo che nel 2011 D'Alfonso, Bisconti e Tajani sono entrati direttamente in giunta senza passare dalle urne, finora non è stato possibile misurare la loro potenzialità. La Tajani sarebbe un vicesindaco caratterialmente più affine a Sala della De Cesaris, che punta a rioccupare la vecchia poltrona.

Se Sel rinuncerà allo strappo però, è quasi scontato che porrà tra le condizioni di non nominare vice la vendoliana che ha «tradito» il partito.ChiCa

Commenti