Cronaca locale

Troppi curriculum da disoccupati

Il 40% dei giovani senza lavoro ha profili poco richiesti dalle aziende

Seguire il cuore, desideri e inclinazioni certamente. Ma anche tenere conto di quel che chiedono le aziende per costruire un futuro sostenibile anche dal punto di vista economico. A questo lavorano le intese tra scuola e imprese. E fanno molto riflettere i dati che arrivano da Assolombarda sull'abisso che separa le imprese che danno lavoro dai giovani che lo cercano.

Giovani, anzi giovanissimi. Circa il 40 per cento della disoccupazione giovanile lombarda tra i 15 e i 24 anni è attribuibile alla divergenza tra profili richiesti e competenze. Le aziende cercano ragazzi con studi o curricula che fanno fatica a trovare. E da parte loro i ragazzi si affannano a cercare un lavoro che risulta difficilissimo da trovare. I tassi di disoccupazione giovanile sono in questo momento più che alti che mai.

In Italia gli iscritti agli istituti tecnici, gli Its, sono 5mila, di cui mille in Lombardia. Basta un paragone con ciò accade in Germania, Paese dove economia e occupazione corrono certamente con maggiore slancio, per vedere la differenza. nelle Fachhochschulen tedesche, l'equivalente dei nostri istituti tecnici superiori, gli iscritti sono circa 800mila e oltre 100mila sono gli iscritti negli Iut francesi.

Dati che fanno parte di una ricerca ampia, il progetto «Università e Ricerca» i cui risultati sono stati presentati in Assolombarda durante un incontro sul tema dell'alleanza università e imprese, al quale hanno partecipato anche Gianfelice Rocca, Presidente di Assolombarda, e Gianluca Vago, coordinatore dei Rettori delle Università lombarde.

Obiettivi del progetto colmare il gap tra domanda di competenze da parte delle imprese e offerta di lavoro, favorire l'attrattività degli atenei e diffondere la cultura dell'alta formazione.

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