Cronaca locale

Truffatori di successo perché «cloni» delle vittime

Paola Fucilieri

Ci sapevamo fare, erano forti nel loro «campo». E non solo sui modi («Buongiorno! Come sta? Sono la nuova vicina di casa, volevo presentarmi») ma anche sulla scelta delle tipologie fisiche. Sì perché avvicinare una donna anziana per catturarne la fiducia fino a riuscire a farsi portare a casa sua, potrà pure non essere un'impresa, ma è chiaro che un'altra anziana - magari con la stessa «stazza» ed evidenti, simili, problematiche di deambulazione a causa dell'età - può riuscirci meglio. Nei filmati diffusi ieri dal comando provinciale dei carabinieri di Milano quel che salta agli occhi è che tra la truffatrice e la vittima, non ci sono differenze apparenti. Tant'è che i militari hanno dovuto evidenziare «la vittima» e «la truffatrice» con delle scritte per diversificarle nei ruoli e renderle riconoscibili.

In carcere, grazie ai carabinieri della Tenenza di Paderno Dugnano e ai colleghi della stazione di Brugherio su ordine del tribunale di Monza, sono finiti quattro italiani, una donna e tre uomini, tra i 27 e i 59 anni. I quattro, secondo le indagini, da soli o in coppia, seguivano e avvicinavano le anziane vittime in prossimità delle loro abitazioni e, fingendosi vicini di casa, conoscenti di loro parenti o tecnici dell'acqua, le sorprendevano e distraevano per poi impossessarsi dei loro beni. E non sorprende che abbiano tutti numerosi precedenti per reati analoghi, perché la «stoffa» di chi ha imparato a truffare come a far di conto è evidente.

Secondo gli investigatori dell'Arma sarebbero i responsabili di almeno otto episodi di truffe ad anziani a partire dal maggio dell'anno scorso. Si sa però che chi indaga può lavorare solo sulla base delle denunce.

E in casi simili purtroppo non tutte le vittime ricorrono alle forze dell'ordine.

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