Cronaca locale

Unioni gay e «federalismo»: i piani del camaleonte Sala

Il manager si dice di sinistra, strizza l'occhio a Grillo e copia la Lega «Se vinco avrò una vice donna, non allargo Area C e pulirò la città»

Chiara CampoGiuseppe Sala, dì qualcosa di sinistra. Nel salotto di Sky Tg24 Maria Latella di fronte al manager Expo che trova «paradossale» che gli si chieda «continuamente» quanto si senta vicino al Pd, sembra per un attimo Nanni Moretti nella famosa scena in cui sprona Massimo D'Alema. «La cosa più di sinistra che ho fatto? Creare posti di lavoro». E se questa è la sua credenziale, gli fa notare qualche ora dopo la coordinatrice regionale di Fi Mariastella gelmini, «il più pericoloso uomo di sinistra nel Paese è Silvio Berlusconi». Il manager Expo fatica a vestire i panni del «compagno». Liscia il Movimento 5 Stelle che gli sta col fiato sul collo perché tiri fuori i conti veri di Expo («voterei con loro per le unioni gay - assicura - e ho conosciuto durante Expo dei grillini attenti, giovani e molto preparati») e copia la Lega. Il patto di stabilità dice, «è una gabbia molto forte. Si deve trovare un'eccezione per Milano, non dobbiamo chiedere soldi in più al governo come ha fatto Roma negli ultimi anni, ma una gestione più autonoma delle nostre risorse». Sala ieri ha dettato i primi punti del programma. No all'allargamento di Area C, un progetto su cui l'avversaria Francesca Balzani ha già incassato le critiche dei commercianti. E sui 130 vip che hanno firmato un appello al voto per la vicesindaco, riporta «la battuta di quel furbacchione di Francesco Majorino», l'assessore-candidato con cui venerdì avrà il primo faccia a faccia che dice né con Sala né con i salotti. La Balzani forse è più apprezzata da quei mondi, io punto sulla gente». Ma anche lui come Pisapia sceglierebbe «una vice donna». Promette «alloggi low cost per i giovani, scuole aperte più a lungo possibile per aiutare le mamme che lavorano, più investimenti su pulizia e decoro urbano e sopratutto una profonda revisione della macchina comunale, l'ho detto anche a Pisapia, oggi per avere una pratica la gente deve pregare». Sostiene che per combattere l'evasione «bisognerebbe anche riformare le regole, permettendo di scaricare più spese possibili». Garantisce di essere «incorruttibile al mille per cento» e alla richiesta di trasparenza sui conti Expo da parte di Corrado Passera, candidato sindaco con una lista civica, replica solo che «dei soldi che ci sono stati affidati ci sono rimasti 14 milioni». Se vincerà alle primarie immagina che «il centrodestra sceglierà un nome di bandiera, credo Alessandro Sallusti. E io lo batto». Se perderà, non ha «un piano B, supporterei la coalizione di sinistra e poi farei una riflessione sul futuro se mi bocciassero appena mi affaccio in politica». Pisapia aveva detto che per fare il sindaco «ci vogliono le palle? Su questo parto bene. In questi anni ho saputo resistere alle pressioni e a un mondo scettico». Dopo le primarie, ha confermato ieri la Balzani, «dovremo sostenerci tutti lealmente». Ma «un confronto aperto e costruttivo è condizione essenziale di quella lealtà che ci deve unire dopo.

Lasciamo ad altri le brutte usanze della politica fatta con battute o esibizioni da reality tv».

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