Cronaca locale

Un'unica corona di fiori per partigiani e Rsi? Giunta in cortocircuito

Il gesto di pacificazione dell'assessore Rozza contestato da Anpi, sinistra e altri assessori

Un'unica corona di fiori per partigiani e Rsi? Giunta in cortocircuito

Una sola corona del Comune al Cimitero Maggiore in ricordo «di tutti i caduti di tutti le guerre», per commemorare sia partigiani sepolti al Campo della Gloria, sia i 921 repubblichini riuniti al Campo X. A proporre - con largo anticipo - una soluzione «di umana pietà» e di pacificazione dopo le polemiche scoppiate lo scorso 2 novembre (l'Anpi protestò duramente contro i fiori al Campo X, anche se erano stati posati pure durante i 5 anni di governo Pisapia, Beppe Sala assicurò che non sarebbe «mai più» avvenuto) è stata due giorni fa l'assessore Pd alla Sicurezza Carmela Rozza. Una discussione informale in giunta e senza il sindaco, impegnato a Lima per l'assegnazione del Comitato olimpico 2019 a Milano. Ma la sola ipotesi ieri ha fatto scatenare Anpi, associazioni antifasciste e la sinistra in maggioranza con Sala. «Abbiamo appreso con sconcerto la proposta che metterebbe sullo stesso piano partigiani e repubblichini - tuona il presidente provinciale Anpi Roberto Cenati - . Abbiamo più volte ricordato che la morte rende tutti uguali ma in vita i Combattenti per la libertà hanno lottato contro l'oppressione nazifascista e i repubblichini hanno collaborato nella cattura e fucilazione dei partigiani. La città Medaglia d'oro della Resistenza non può essere super partes». L'Osservatorio democratico sulle nuove destre definisce la «proposta ignobile e indecente, niente più che una legittimazione postuma» e arriva ad insultare l'assessore, «ancora una volta - scrive - dimostra tutta la sua ignoranza e assoluta superficialità non conoscendo chi è davvero sepolto al Campo X». Chiude con la richiesta a Sala «di respingere con fermezza» l'idea.

Riccardo De Corato, capogruppo Fdi in Regione, prevede il caso politico in maggioranza. «Mentre Sala è in missione - commenta-, leggo che in giunta si è insinuato un po' di buon senso. La proposta della Rozza è un passo avanti rispetto alla caccia alle streghe inscenata nei mesi scorsi. Ci resta solo un dubbio: siamo così sicuri che persone come Paolo Limonta e la sinistra radicale lo permetteranno?». Toglie ogni dubbio il consigliere di Sinistra x Milano chiamato in causa: «Lo dico con la ruvidezza che occorre in casi come questi - precisa Limonta -. Mi auguro che la proposta di una sola corona che omaggi tutti i caduti, senza distinzione tra fascisti e antifascisti, non venga neppure presa in considerazione. Non erano e non sono tutti uguali e non ci potrà mai essere alcuna pacificazione». Si allineano gli altri pisapiani, la capogruppo Anita Pirovano e David Gentili («siamo certi che Sala manterrà l'impegno, il necessario rispetto per tutte le vittime della guerra non può essere confuso con l'omaggio a chi si fece strumento della dittatura nazifascista»). Mirko Mazzali, delegato per le periferie del sindaco, prova a passare il cerino: «I fiori da mettere in un cimitero per ricordare dei morti non dovrebbe deciderli la giunta, ma un semplice funzionario, perché poi alla fine succede che la questione assume valenza politica». Per il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi «non devono esistere morti di serie a e di serie b».

Rozza smussa la proposta e distingue tra il 2 novembre e il 25 aprile: «Penso che si possa discutere senza schematismi ideologici e tenendo conto anche del tema della pacificazione, senza per questo confondere chi ha lottato per la democrazia con chi ha difeso una dittatura - premette -. Il 2 è una festività religiosa ed è la ricorrenza dei morti. Tutti. Non c'è in quella occasione nessun giudizio morale o politico. La commemorazione dei morti è quindi frutto di una pietas umana, che vale per tutti coloro che hanno perso la vita, né riabilita né giustifica le azioni. Da qui una sola corona per tutti. Non significa, come vorrebbe qualcuno a destra, mettere i morti sullo stesso piano da un punto di vista storico e politico, perché non lo sono e non lo saranno mai. Ribadisco che il 25 aprile festa della Liberazione vada impedito ai neofascisti di manifestare al Campo X. Non mi si tiri per la giacchetta: sono e rimarrò sempre antifascista». Per il collega Pd Pierfrancesco Majorino però «il rispetto per i morti non ha bisogno, sempre, di gesti simbolici o riconoscimenti. Quindi nessuna corona. Senza bava alla bocca ma con molta fermezza». La palla passa a Sala.

Chiara Campo

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